Un messaggio per l'Unione Europea

Trump non ha mai creduto che il cambiamento climatico in atto fosse provocato innanzitutto dall'inquinamento né ha fatto mai mistero di essere un fan della old economy

Un messaggio per l'Unione Europea
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Era nell'aria ma adesso è ufficiale: secondo il Wall Street Journal, che cita fonti molto vicine al presidente eletto, il primo atto di Donald Trump una volta insediato alla Casa Bianca sarà firmare un decreto esecutivo per ritirare l'America dall'Accordo di Parigi sul clima. Il trattato, firmato nel 2016 da quasi duecento Paesi, regola la riduzione delle emissioni di gas serra ed è alla base delle politiche green poi intraprese - la famosa transizione energetica a tappe forzate - che tanto fa discutere e preoccupare per i suoi riflessi sull'economia reale. Trump non ha mai creduto che il cambiamento climatico in atto fosse provocato innanzitutto dall'inquinamento né ha fatto mai mistero di essere un fan della old economy a trazione carbon fossile tanto da aver già stracciato una volta quell'accordo nel 2019 durante la sua prima presidenza ritenendolo inutilmente dannoso per gli interessi americani. Annullato da Biden, il decreto che sul fronte energetico dà mani libere alle industrie degli Stati Uniti tornerà quindi presto a essere operativo e il fatto che sarà probabilmente il primo del nuovo corso a essere firmato dice molto su che tipo di scossa Trump vuole imprimere da subito alla sua economia che libera dai lacci e lacciuoli dell'ideologia green potrà correre su strade e a velocità diverse di quella europea. È vero che non è scritto da nessuna parte che l'Europa debba scimmiottare pedissequamente le politiche americane, ma è altrettanto vero che procedere come nulla fosse sarebbe assai più pericoloso. Se Trump intende aprire con l'Europa una partita a scacchi, be' a ogni mossa serve una contromossa e non sempre arroccarsi sulle proprie posizioni ritenendole giuste e immutabili è la risposta giusta.

A prescindere da cosa fa Trump, ma a maggior ragione alla luce di cosa fa, la nuova Commissione europea dovrebbe rivedere tempi e modi della transizione energetica che ai suoi primi passi ha già mietuto vittime illustri in uno dei comparti una volta suo punto di forza, quello dell'industria automobilistica, la cui crisi oggi sta rischiando di affondare financo la corazzata Germania. Se poi un giorno Trump invece di inseguirlo provassimo ad anticiparlo, ecco quello sarebbe un grande giorno.

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