Miracolo Milei: inflazione zero

Il risultato notevole del governo Milei in Argentina

Miracolo Milei: inflazione zero
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Brighton, 10 ottobre 1980: «Siamo consapevoli delle difficoltà e delle preoccupazioni che accompagnano la campagna contro l'inflazione. Lasciatemelo dire fuori da ogni dubbio. Se io potessi premere un pulsante per risolvere il problema della disoccupazione, credete forse che non lo premerei in questo preciso istante?». Buenos Aires, 10 dicembre 2023: «Vorrei essere molto chiaro su questo punto. Nessun governo ha ricevuto un'eredità peggiore di quella che stiamo ricevendo noi. Purtroppo devo dirlo ancora una volta: non ci sono soldi. La conclusione è che non esiste alternativa all'aggiustamento e non esiste alternativa allo shock. Questo è l'ultimo amaro calice per iniziare la ricostruzione dell'Argentina». Argentina, giugno 2024. L'inflazione sul prezzo di alimenti e bevande raggiunge lo zero nella terza settimana di giugno per la prima volta in trent'anni.

Due citazioni, a quarantatré anni di distanza l'una dall'altra, e un fatto ci spiegano il liberalismo. La prima frase è tratta da un discorso di Margareth Thatcher durante una conferenza del Partito Conservatore. La seconda dal discorso d'insediamento di Javier Milei.

Il liberalismo è complicato. Un altro autore, lontano tanto dalla Lady di ferro quanto dal presidente con la motosega, Adam Gopnik, ha spiegato bene la differenza tra il liberalismo e il marxismo: i principi del primo, a differenza dei principi del secondo, sono troppo lunghi per gli striscioni. Una cura severa come quella proposta da Milei per un Argentina a rischio bancarotta può funzionare o distruggere il Paese. Ma in quel potere c'è tutta la storia del liberalismo, l'unico sistema che permetta la possibilità, che concepisca l'errore come una conseguenza della libertà. Si può sbagliare solo si è liberi.

Javier Milei, come Margareth Thatcher, non ha un pulsante per cancellare povertà e disoccupazione. Ma dopo sei mesi di previsioni azzeccate e nessuna falsa promessa, forse è il caso di iniziare a fidarsi di Milei e meno di chi predica la catastrofe per il puro gusto di poterla vedere.

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