A Torino, regna un silenzio imbarazzato dalle parti di Palazzo Civico. Per l'ennesima volta, infatti, gli amati e protetti esponenti di Askatasuna, il centro sociale che il sindaco Roberto Lo Russo e la sua giusta stanno cercando di porre sotto tutela, legalizzandolo, si sono resi protagonisti di violenze. Il 28 aprile è stata una giornata di passione nel capoluogo piemontese, dove gli antagonisti guidati da Askatasuna, ai quali si sono aggiunti studenti, anarchici, No Tav, varie ed eventuali, hanno assaltato e occupato la tangenziale, poi hanno marciato su Venaria, e successivamente bruciato in piazza le effigi dei leader del G7, oltre alla bandiera americana. Ma sono stati diversi i giorni di caos a Torino, tra l'assalto al cantiere Tav e il grattacielo Intesa Sanpaolo occupato. Il tutto, sotto l'insegna della bandiera della Palestina.
"Ci siamo ripresi la città ma non ci fermiamo qui, continueremo, non abbasseremo la testa", hanno dichiarato ieri. Il tutto in prospettiva di una nuova protesta che sta montando in queste ore e che avrà il suo apice nel pomeriggio di oggi. La reggia di Venaria Reale, infatti, oggi ha gli occhi del pianeta puntati addosso perché tra quelle mura si sta svolgendo il summit G7 su Ambiente, Energia e Clima, primo banco di prova dopo la Cop28. L'attenzione è massima in queste ore a Torino anche a seguito della minaccia degli antagonisti, pronti a colpire la Reggia di Venaria. "Andiamo a stanare i ministri che staranno comodi nelle loro suite di lusso, pagate con i soldi pubblici, a banchettare in barba al resto del mondo che annega nella crisi e nella guerra sempre più totale", minacciano dai centri sociali torinesi.
Il dispositivo di sicurezza schierato a tutela della Reggia è imponente: appena una settimana fa, per altri motivi, gli stessi soggetti hanno tentato l'assalto al Castello del Valentino dove si stava tenendo un summit con alcuni esponenti del governo. "Facciamo capire a questi ministri con l'elmetto che non sono i benvenuti nella nostra città", hanno proseguito. Quel che emerge da queste minacce, nemmeno troppo velate, è la convinzione di questi soggetti di essere proprietari della città, di poter agire in pieno diritto per causare disordini contro chiunque non sia loro gradito. Un sentimento anti-democratico che richiama la guerriglia cittadina e la guerra a bassa intensità, che questi gruppi cercano di riportare nel nostro Paese, usando gli studenti come arieti.
E la giunta Lo Russo cerca di legalizzarli, anche se ora deve fare i conti con il blocco imposto dalla Regione Piemonte a un'operazione che avrebbe consegnato ad Askatasuna e alle sigle vicine le chiavi di Torino.
"Si chiamano centri sociali, ma dietro hanno la sinistra torinese con le sanatorie ad Askatasuna, a dimostrazione che per loro anche l'ingiustificato è giustificato", ha dichiarato Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. "Nonostante il silenzio di Conte e Schlein, che anche questa volta si guardano bene dallo stigmatizzare l'accaduto, l'Italia uscirà protagonista da un G7 mai cruciale come oggi", ha concluso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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