G7, tensione sull'aborto. E Meloni gela Macron: "Fa campagna elettorale"

L'Italia non ha mai eliminato l'aborto dalle conclusioni del G7 in corso in Puglia: "Nel testo che verrà pubblicato domani non si fa nessun passo indietro"

G7, tensione sull'aborto. E Meloni gela Macron: "Fa campagna elettorale"
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Dietro le quinte del G7 è in corso uno "scontro" tra le delegazioni sulle conclusioni del vertice. Da un lato ci sono gli sherpa italiani, dall'altra quelli francesi e l'oggetto del contendere è l'aborto. O meglio, le modalità di inserimento del tema all'interno del documento. Mentre le opposizioni italiane non hanno perso tempo, cogliendo la palla al balzo per strumentalizzare quanto sta accadendo in Puglia, a Brindisi i lavori vanno avanti senza intoppi, con la necessità di trovare la quadra su quello che è un mero tema politico e non concettuale. I giornalisti a seguito di Joe Biden hanno preso per buone le indiscrezioni trapelate nelle ore precedenti circa l'eliminazione da parte dell'Italia del tema dell'aborto, quando, invece, quella attualmente disponibile è una bozza non definitiva su cui si sta lavorando per trovare il compromesso politico.

La posizione italiana e la replica della Francia

L'Italia non ha mai cancellato l'aborto dalle conclusioni del vertice e sono attualmente in corso le mediazioni per superare la posizione intransigente della Francia. "È stato un dispetto costruito ad arte da Parigi per macchiare il G7 italiano", dicono oggi fonti italiane riportate dal Corriere della sera. A seguito delle polemiche, fonti italiane a margine del vertice in corso in Puglia fanno sapere "nel testo che verrà pubblicato domani non si fa nessun passo indietro rispetto alle conclusioni del summit di Hiroshima. Non è stato tolto nulla rispetto agli impegni presi". Quindi, aggiungono: "È una storia montata come panna, il sospetto è di una strumentalizzazione elettorale o post elettorale, qualcuno che ha voluto inserire un elemento di disturbo in un G7 che sta andando benissimo".

In serata è arrivato l'intervento francese, direttamente dalle parole di Emmanuel Macron, che "si rammarica" per il fatto che nella dichiarazione finale del G7 mancherà la parola aborto. "Conoscete la posizione della Francia. Non facciamo le stesse scelte, la Francia ha inserito nella Costituzione il diritto all'aborto, la libertà delle donne di disporre del proprio corpo. Non abbiamo le stesse sensibilità con l'Italia", ha detto il presidente, confermando che il tema è stato fin dall'inizio di natura politica, strumentale per una campagna elettorale implicita da parte del francese. La replica di Meloni a Macron non si è fatta attendere: "La polemica sulla presenza o meno della parola aborto nelle conclusioni è totalmente pretestuosa. Le conclusioni di Borgo Egnazia richiamano quelle di Hiroshima, nelle quali abbiamo già approvato lo scorso anno la necessità di garantire che l'aborto sia sicuro e legale". Poi, aggiunge il premier italiano: "Non c'è alcuna ragione di polemizzare su temi che già da tempo ci trovano d'accordo. E credo sia profondamente sbagliato, in tempi difficili come questi, fare campagna elettorale utilizzando un forum prezioso come il G7".

Cosa è successo davvero in Puglia

In Puglia da giorni le delegazioni lavorano a questo documento, che trova la condivisione di tutti, tranne che sull'unico punto dell'aborto. Da parte della Francia c'è la volontà di inserire l'aborto come diritto fondamentale, il che diventerebbe implicitamente un riconoscimento al recente intervento Transalpino nella Costituzione del Paese, dove è stato aggiunta proprio l'interruzione di gravidanza. Dall'altra, però, c'è l'Italia che, come riferisce il Corriere della sera, non si è opposta alla richiesta della Francia ma ha chiesto che accanto a questo venisse aggiunto anche un accenno al dovere di prevenzione da parte dello Stato. A questo, però, la Francia si è opposta e quindi sono stati interrotti i lavori per poi riprendere nelle prossime ore.

D'altronde, Emmanuel Macron è arrivato in Italia per il G7 a pochissimi giorni dalla batosta elettorale rimediata alle Europee, con conseguenze scioglimento dell'Assemblea e conseguente convocazione last-minute di nuove consultazioni elettorali. Mentre Giorgia Meloni, oltre che essere presidente di questo G7, è uscita più che rafforzata dai risultati delle urne. La Francia sta cercando un braccio di ferro per far sentire di contare ancora qualcosa, nonostante la debacle e ha scelto di iniziare il braccio di ferro su un tema che sa essere oggetto di discussione nel nostro Paese. L'Italia ha tentato di mediare, accogliendo la proposta francese ma bilanciandola con un inserto di buon senso che mira alla prevenzione, ma ai transalpini serve che la propria posizione spicchi e quindi non si è ancora trovata la mediazione. Ed è per questo che il tema non è presente ancora nelle conclusioni della bozza, che non è definitiva perché i lavori non si sono ancora fermati.

La posizione Usa

Ed è proprio partendo dall'errato presupposto della stampa americana, secondo cui l'Italia ha eliminato quella parte, che Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, ha risposto ai cronisti: "Il presidente Biden parla sempre di diritti umani, lo fa con tutti gli interlocutori e non mi aspetto che sia diverso nei prossimi due giorni".

Quindi, il rappresentante della delegazione Usa a Brindisi ha aggiunto che "il presidente non cambia il suo messaggio in base all'interlocutore e niente di tutto questo cambierà oggi". Il tema al momento non dovrebbe essere comunque oggetto ufficiale di discussione nel bilaterale tra il premier italiano e presidente americano.

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