La guerra ibrida tra hacker, media e 007. Il Cremlino prova a destabilizzare il Paese

Il governo e la credibilità della premier nel mirino russo. Gli attacchi a Mattarella ripresi dai canali di disinformazione

La guerra ibrida tra hacker, media e 007. Il Cremlino prova a destabilizzare il Paese
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Attacchi da Mosca al presidente, Sergio Mattarella, spie fai da te che si offrono all'intelligence russa, assalti informatici e una valanga di disinformazione e propaganda a favore del Cremlino sono i tasselli della guerra ibrida scatenata contro l'Italia. Il drone, riconducibile ai russi, intercettato dal nuovo sistema studiato al Centro di ricerca europeo di Ispra, potrebbe essere solo l'ultima azione se verrà confermata dalle indagini all'antiterrorismo. Il vero motivo della guerra ibrida contro l'Italia sarebbe la stabilità del governo, la credibilità in Europa, la linea della fermezza, ma non interventista, al fianco dell'Ucraina ed i buoni rapporti di Giorgia Meloni con Donald Trump. Il Cremlino teme che la premier italiana possa influenzare il presidente americano sulle trattative per congelare la guerra in Ucraina.

La minaccia principale, secondo la relazione dei servizi segreti per il Parlamento di marzo, è «la disinformazione russa () confermata quale principale direttrice geopolitica dell'azione straniera di manipolazione delle informazioni e di interferenza ai danni delle istituzioni () volta prevalentemente in ambiente digitale, in particolare tramite media outlet e social media». Lo scorso anno la «disinformazia» si era concentrata sulla presidenza italiana del G7. L'intelligence lancia l'allarme sulla «convergenza delle narrazioni della propaganda e della disinformazione russa da parte dei canali di comunicazione dei movimenti antagonisti, antisistema, antigovernativi, negazionisti della pandemia da Covid-19, No-Vax e No Green-pass e complottisti (tra cui i sostenitori della teoria QAnon)».

Gli attacchi ripetuti a Mattarella sono stati ripresi da questi canali. L'ultimo è di metà marzo dalla solita ed agguerrita portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha lanciato strali per la convocazione dell'ambasciatore russo in Italia alla Farnesina. Il casus belli è stata la dichiarazione del capo dello Stato, in visita in Giappone, sulla «Federazione Russa () promotrice di una rinnovata e pericolosa narrativa nucleare». Il controspionaggio è concentrato sulle infiltrazioni di agenti russi. Il 27 marzo la Cassazione ha confermato la condanna a 29 anni per il capitano di fregata Walter Biot, colpevole di spionaggio e trasferimento di documenti riservati a un agente russo del Gru, il servizio segreto militare, che aveva la copertura diplomatica presso l'ambasciata di Roma. La spia italiana è stata arrestata nel 2021, prima dell'invasione dell'Ucraina. L'ultimo caso venuto alla luce, lo scorso novembre, riguarda degli spioni «fai da te», che si sono offerti all'intelligente di Mosca. Due imprenditori brianzoli, che avevano già ricevuto un pagamento in criptovalute per mappare alcune «zone grigie» di grandi città, come Milano, corrispondenti a caserme e siti militari. Nel mirino c'era anche la base americana di Aviano. Un'altra minaccia, con attacchi multipli, è quella cyber.

La relazione dell'intelligence «rileva la ripresa () delle azioni ostili di matrice hacktivista (salite al 5% sul totale), condotte perlopiù da sodali anche connazionali militanti in formazioni prevalentemente filorusse, tra cui il noto gruppo denominato NoName057(16)». La formazione più attiva è «Killnet», che ha preso di mira anche 50 obiettivi alla volta bloccando i siti del Senato, Dogane, Consiglio superiore della magistratura, ministero della Cultura e degli Esteri.

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