Telefonata Meloni-Schlein. "È un momento difficile, dobbiamo stare uniti". Via da Beirut 180 italiani.

L'invito del ministero degli Esteri a 700 connazionali perché rientrino dall'Iran. L'indiscrezione: verso una missione di 200 carabinieri a Gerico

Telefonata Meloni-Schlein. "È un momento difficile, dobbiamo stare uniti". Via da Beirut 180 italiani.
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Una telefonata per fare il punto sulla crisi. Un confronto tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein per ragionare sulla situazione in Medio Oriente e sui possibili sviluppi dell'escalation. Un colloquio cordiale in cui la premier ha espresso l'auspicio che tutte le forze politiche contribuiscano all'unità e alla coesione della posizione italiana in questo delicato momento. La leader del principale partito di opposizione ha posto, invece, l'accento sulla necessità che l'Italia si spenda per favorire il cessate il fuoco, senza negare comunque disponibilità alla collaborazione e chiedendo di essere costantemente aggiornata sugli sviluppi. Uno dei quali, secondo fonti dell'Adnkronos, potrebbe essere l'invio a Gerico, in Cisgiordania, di 200 carabinieri, per una nuova missione che vedrebbe già d'accordo con gli Stati Uniti sia israeliani che palestinesi.

Schlein due giorni fa sul tema aveva riunito la segreteria dem, manifestando «grande apprensione e preoccupazione per gli ultimi sviluppi internazionali». «Dobbiamo fare e chiedere ogni sforzo al governo e alla Ue per fermare questa escalation devastante», aveva aggiunto al termine della riunione, assicurando che «il Pd vuole fare la sua parte in Italia e in Europa per il cessate il fuoco». Alla luce dell'aggravarsi della crisi in Medio Oriente, invece, la Presidente del Consiglio, aveva convocato d'urgenza e presieduto una conferenza telefonica dei leader del G7, esprimendo ferma condanna per l'attacco iraniano contro Israele. Un confronto in cui era stato convenuto di «lavorare congiuntamente per favorire una riduzione delle tensioni a livello regionale, a partire dall'applicazione della Risoluzione 2735 a Gaza e della Risoluzione 1701 per la stabilizzazione del confine israelo-libanese», la convinzione che una soluzione diplomatica risulti ancora possibile.

Quella tra Meloni e Schlein non è la prima telefonata sul Medio Oriente tra le due leader. A febbraio, in vista della discussione in Parlamento della mozione del Pd che impegnava il governo a chiedere il cessate il fuoco a Gaza, Meloni e Schlein si erano sentite al telefono per due volte. Una interlocuzione che aveva portato all'astensione della maggioranza sul testo riformulato delle opposizioni che alla fine venne approvato. Prove tecniche di collaborazione sulla politica estera, nel segno del rispetto bipartisan.

Sul fronte del ministero degli Esteri, il vicepremier Antonio Tajani ieri ha risposto al question time in Senato, spiegando che la Farnesina ha raccomandato «agli italiani in Iran - circa 700 - di tornare in Italia con i voli commerciali, che sono in graduale ripresa».

Per quanto riguarda il Libano, Tajani ha annunciato che «in una situazione sul terreno particolarmente complessa, ci stiamo adoperando per favorire un aumento dei collegamenti in uscita da Beirut, inclusi voli charter, su cui lavoriamo con il ministero della Difesa. Stiamo organizzando un charter per trasferire in Italia 180 connazionali che speriamo possano arrivare già in serata».

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