Addio neutralità dei social. È una rivoluzione politica

Il volto è di Ron DeSantis. La mente è di Elon Musk. Twitter diventa, invece, la forma e il simbolo stesso della loro rivoluzione politico mediatica

Addio neutralità dei social. È una rivoluzione politica
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Il volto è di Ron DeSantis. La mente è di Elon Musk. Twitter diventa, invece, la forma e il simbolo stesso della loro rivoluzione politico mediatica. Dietro il connubio tra il governatore della Florida, rivale di Donald Trump all'interno del Partito Repubblicano, e l'uomo più ricco del mondo prende forma un ribaltamento della comunicazione e della politica di cui è difficile valutare le potenzialità. Partiamo dalla novità assoluta ovvero la decisione di Ron DeSantis di abbandonare lo schermo televisivo, palcoscenico indiscusso di qualsiasi presentazione elettorale, per annunciare la propria candidatura alle presidenziali del 24 dialogando con Elon Musk dalla tribuna di Twitter Spaces. Un connubio e una svolta radicali in cui si celano tutti gli elementi di un'autentica rivoluzione ovvero ribaltamento degli schemi, sfida e rischio.

Il ribaltamento degli schemi è evidente. Prima di ieri il media era un elemento neutro che ciascun candidato riempiva con il messaggio più appropriato per raggiungere sostenitori, avversari ed indecisi. Da questo punto di vista la televisione era dall'America all'Italia, dove Silvio Berlusconi fu il primo a capirlo, il mezzo indispensabile per raggiungere il grande pubblico. Con la coppia DeSantis-Musk - o, meglio, Musk-DeSantis - il media stesso diventa messaggio politico. Fin dal 2016, quando Donald Trump lo trasformò nel suo social d'adozione, twitter è il megafono più ascoltato da quell'area repubblicana che attraversa i confini del vecchio Gop per attrarre il populismo radicale annidato tra le pieghe dell'«America profonda». Ma su quel Twitter, come dimostrò la sospensione di Trump, pendeva la spada di Damocle di censure e controlli imposti da una proprietà «liberal». Grazie ai 44 miliardi sborsati per acquistarlo Musk ha eliminato quella spada di Damocle trasformando Twitter nell'indiscusso media identitario della più vasta compagine repubblicana. Un social pronto da stasera a rivaleggiare anche con Fox, ovvero con il media più amato - fin qui - dalla destra trumpiana. Ma nella presentazione di DeSantis-Musk il senso della sfida non è meno importante.

Presentandosi agli americani dal palcoscenico di twitter i due evidenziano, amplificano e cavalcano la rottura con l'ex-presidente. Scippandogli il media d'adozione la coppia DeSantis Musk ufficializza il parricidio politico e il proposito di sottrarre a Trump il controllo della maggioranza dei voti repubblicani. In questo sovvertimento delle regole anche l'azzardo e il rischio giocano la loro parte. DeSantis abbandonando la Tv per una dimensione video di Twitter poco conosciuta, e ancor meno frequentata dal grande pubblico, rischia di bruciarsi sin dall'inizio.

Elon Musk, condannando al fallimento un'avvio di campagna elettorale a cui partecipa di persona rischia non solo di vanificare un investimento da 44 miliardi, ma anche di dimostrare che i suoi 181 milioni di follower su Twitter non valgono un minuto di buona e vecchia televisione.

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