Altra follia in Germania: profugo siriano uccide col machete una donna

Terrore in un negozio di kebab presso Stoccarda: lei era incinta, ferite due persone

Altra follia in Germania: profugo siriano uccide col machete una donna

N uovo truce fatto di sangue in Germania. Domenica pomeriggio un uomo ha ucciso a colpi di machete una donna incinta a Reutlingen, nel Baden-Württemberg. Altre due persone, un uomo e una donna, sono rimaste ferite prima che la polizia intervenisse, riuscendo ad arrestare l'assalitore. Al momento non esiste alcuna prova che la brutale aggressione sia un attacco terroristico, hanno battuto le agenzie tedesche riportando fonti della polizia. Allo stesso tempo l'arrestato è una persona già conosciuta dalle forze dell'ordine: si tratterebbe di un 21enne siriano, accolto in Germania come profugo e già venuto in contatto con le forze dell'ordine per altri episodi di violenza.

Alcuni testimoni hanno riferito che l'uomo aveva appena avuto una discussione con la donna in stato di gravidanza. «Era completamente fuori di sé scrive la Bild riportando le parole di un cittadino di Reutlingen al punto che si è anche messo a correre con il machete contro una macchina in corsa». «A quel punto l'uomo alla guida della Bmw ha dato gas e lo ha investito, facendolo cadere a terra da dove non si è più mosso», permettendo così l'intervento della polizia. «Sembra che vittima continua il racconto lavorasse come addetta alle pulizie in una trattoria locale». La scena sanguinaria ha provocando il panico nella cittadina, provocando un fuggi-fuggi generale. La violenza a colpi di machete ha profondamente impressionato i tedeschi, i cui nervi sono messi a dura prova da una settimana di paura. Ma c'è un'altra versione: il killer di Reutlingen e la donna lavoravano nello stesso ristorante turco di kebab e lui, secondo quanto racconta un testimone, si era innamorato di lei. È quanto riferisce il giornale locale Stuttgarter Zeitung. Fra i due sarebbe scoppiata una lite e lui l'avrebbe aggredita con un coltello di circa 80 centimetri nel ristorLunedì scorso un rifugiato afghano di 17 anni ha aggredito a colpi di accetta un gruppo di pendolari su un treno a Würzburg, in Baviera, mandando all'ospedale in gravi condizioni una famiglia di malcapitati turisti di Honk Kong. Il giovane, ucciso dalla polizia una volta sceso dal treno, aveva iniziato la sua aggressione urlando «Allah uakhbar». Di lì a poco si scoprirà che online si era votato alla jihad definendosi «un soldato dell'Isis». Venerdì la Baviera era tornata sotto l'attenzione dei media internazionali per la strage dell'Oez, il centro commerciale di Monaco dove un 18enne tedesco con gravi problemi psichiatrici ha impugnato una 9 mm sparando sui suoi coetanei prima di rivolgere l'arma contro se stesso. Bilancio: una città ostaggio del terrore per molte ore, 9 vittime fra cui molti ragazzini e 35 feriti. E quando la settimana sembrava chiudersi fra i fiori e le candele deposte davanti all'Oez, l'orrore torna protagonista a Reutlingen.

«La gente di Monaco ha superato una notte di orrore. Una notte molto dura da sopportare». Così la cancelliera Angela Merkel aveva stigmatizzato la strage, interpretando anche la stanchezza e la paura dei tedeschi. I fatti di sangue degli ultimi giorni sono solo gli ultimi di una lunga serie di allarmi, incidenti, aggressioni che hanno segnato il 2016.

Un anno che si è aperto con le molestie sessuali di massa contro tante donne la notte di San Silvestro a Colonia, Amburgo e in altre città della Germania. In molti casi protagonisti delle violenze sono stati giovani immigrati nordafricani.

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