Altro che green. Con il petrolio Saudi Aramco fa utili record

Mentre le Nazioni Unite si affanno nel promuovere globalmente le assemblee Cop, che hanno portato agli accordi di Kyoto e Parigi, Saudi Aramco, il player energetico saudita incassa utili record

Altro che green. Con il petrolio Saudi Aramco fa utili record

Mentre le Nazioni Unite si affanno nel promuovere globalmente le assemblee Cop, che hanno portato agli accordi di Kyoto e Parigi, Saudi Aramco, il player energetico saudita incassa utili record. Sul tavolo non c'è solo la singolare decisione di far presiedere la più importante riunione al mondo sul clima, la Cop28 in programma a dicembre a Dubai, al sultano Ahmed Al Jaber (ad dell'Abu Dhabi National Oil Company): a destare imbarazzo per l'universo green ci sono ora i numeri della seconda società quotata in borsa al mondo dopo Apple. Nel 2022 ha fatto registrare profitto record per 161 miliardi di dollari, più di Shell, BP, Exxon e Chevron messi insieme. Si tratta del guadagno annuale maggiore di sempre ottenuto da una compagnia petrolifera e del gas.

Nello specifico, i profitti del player quotato alla borsa di Riyadh sono balzati in avanti del 46% su base annua: inoltre dopo il suo quarto trimestre di negoziazione ha dichiarato un dividendo di 19,5 miliardi di dollari. Numeri che non sono lontanamente paragonabili a quelli pur positivi dei suoi competitors: il triplo di di Exxon e il quadruplo di Shell, BP e Chevron che già hanno accusato una stagione d'oro.

Sbalordito Agnès Callamard, segretario generale di Amnesty International, secondo cui si tratta di un dato scioccante perché questo «surplus è stato accumulato durante una crisi globale del costo della vita e aiutato dall'aumento dei prezzi dell'energia derivante dalla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina».

Non è dello stesso parere Amin Nasser, ceo di Saudi Aramco, quando osserva che il prossimo obiettivo non è solo espandere la produzione di petrolio, gas e prodotti chimici, ma anche investire in nuove tecnologie a basse emissioni di carbonio con il potenziale per ottenere ulteriori riduzioni delle emissioni.

Il prezzo del greggio e del gas ha subito un'impennata esattamente un anno fa, dopo l'avvio delle sanzioni occidentali alla Russia per l'invasione dell'Ucraina: ciò ha posto un freno alle forniture di Mosca.

Nel mezzo i prezzi del petrolio sono diminuiti di oltre il 25% su base annua, con l'inflazione elevata e l'aumento dei tassi di interesse. Una situazione che si è sommata alla nuova domanda cinese, dopo il fermo dettato dal Covid.

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