Un altro Natale a metà. Abbracci sconsigliati e a tavola solo immuni

I consigli dei virologi per i prossimi cenoni. No alle riunioni affollate, sì alla mascherina

Un altro Natale a metà. Abbracci sconsigliati e a tavola solo immuni

Non sarà un Natale come prima del Covid, ma quasi. Grazie ai vaccini e al green pass. Difficile fare previsioni, ma nonostante i contagi stiano salendo la situazione epidemiologica del nostro Paese è completamente diversa da quella dello scorso anno e tale da poter immaginare festività senza particolari restrizioni. Anche se manca meno di un mese, dovrebbe essere scongiurato un Natale in zona rossa come quello del 2020. Lo scorso anno il Cts aveva dettato al governo linee guida con misure stringenti, quest'anno basteranno poche regole di buonsenso per evitare rischi in famiglia. Gli esperti hanno già cominciato a suggerire come comportarsi in casa, durante il cenone o il pranzo del 25 dicembre, per festeggiare senza stress salvaguardando i più fragili.

ABBRACCI SCONSIGLIATI

Meglio tutelare i nonni ed evitare di abbracciarli, anche perché ora il virus corre veloce tra i bambini, che non sono ancora vaccinati. L'immunologo e membro del Cts Sergio Abrignani ha detto che ai suoi nipoti consiglierà di non farlo. Una prudenza ritenuta eccessiva da Matteo Bassetti, primario del reparto di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova: «Il Natale deve essere quello che conosciamo da sempre, con gli abbracci e con le persone care». Anche Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia dell'ospedale Sacco di Milano, è più cauta: «Credo che un abbraccio mancato a un nonno, a un parente, sotto Natale sia molto grave dal punto di vista sociale e psicologico».

TUTTI VACCINATI

Gli invitati dovrebbero essere tutti vaccinati con doppia dose o meglio se anche con la terza. Fondamentale soprattutto per gli ultrasessantenni. Riduce di molto il rischio di infezione, anche se non lo esclude. Per Pier Luigi Lopalco, professore ordinario di Igiene dell'Università di Pisa, una tavolata mista a No vax in un ambiente chiuso non sarebbe sicura, meglio non farli entrare in casa o non andare da chi non è immunizzato. In particolare se ci sono anziani o persone fragili. «Preferibile evitare contatti stretti o diretti e soprattutto per lungo tempo con gli under 12 non ancora immunizzati», sottolinea l'immunologo Mauro Minelli. «Ma se i nonni sono vaccinati, il rischio rispetto al contatto con i nipoti si riduce di molto», tranquillizza Lopalco.

LIMITI AGI INVITATI

No alle tavolate eccessive, troppo rischioso. Meglio non esagerare e, se possibile, sedersi un po' distanziati, per lo meno tra nuclei familiari. «Cerchiamo almeno di mantenere l'attenzione nell'igiene e nei comportamenti», dice il virologo Fabrizio Pregliasco. Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, consiglia di creare un «cordone» di sicurezza per gli anziani e i fragili, ad esempio separando i tavoli per i pranzi e le cene tra nipoti e nonni.

TAMPONI E MASCHERINE

L'essere vaccinati non deve far abbassare la guardia. Necessario mantenere tutte le precauzioni, tra cui le mascherine quando viene meno il distanziamento, come al momento degli auguri e degli abbracci.

In vista dei raduni familiari Roberto Cauda, direttore di malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma, suggerisce «un paio di tamponi, soprattutto alle persone che magari hanno un raffreddore, per evitare rischi».

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