Ambientalisti ottusi a caccia della "tortora" Cingolani

Le associazioni verdi contro il ministro. Ha allargato la stagione venatoria, usando i loro dati

Ambientalisti ottusi a caccia della "tortora" Cingolani

Anche un vecchio liberale come me che, per citare una antica massima, ha una sola certezza: quella di non averne, possiede una sua stella polare. La mia brilla alta nel cielo, è luminosa e un infallibile punto di riferimento: gli ambientalisti italiani nel loro complesso. Non si sbaglia: se loro dicono di fare una cosa, conviene esattamente il contrario. Quando osannano una personalità, drizzo le antenne: bisogna assolutamente diffidarne. Se attaccano qualcuno per le sue opinioni, subito, d'istinto, scatta un moto di simpatia e solidarietà: quel tizio quasi sicuramente sarà in gamba. Parlo di ambientalisti italiani, s'intende, ché i nordeuropei sono gente di tutto rispetto; lo stesso Wwf internazionale merita attenzione e spesso sostiene cose condivisibili.

Così, anche se credo poco nei colpi di fulmine, oggi voglio fare una dichiarazione d'amore al ministro Roberto Cingolani, che riveste il delicato incarico di responsabile della Transizione ecologica, ma si occupa pure, incidentalmente, di caccia e biodiversità. Ora, Cingolani è stato messo in croce da un collettivo che rappresenta la crème de la crème dell'ambientalismo italiano, sintetizzato dalle firme congiunte di: Enpa, Lac, Lav, Lipu Birdlife Italia, Wwf Italia. Hanno scritto che metterebbe l'Europa in imbarazzo, lo hanno definito ministro della Caccia, definendo le sue posizioni «culturalmente inaccettabili e tecnicamente incomprensibili». In sintesi, il ministro sarebbe reo di aver scritto al Commissario europeo per l'Ambiente Sinkeviius una nota per «chiedere che venga stravolto tutto il processo scientifico di individuazione delle date di inizio migrazione e inizio del periodo di riproduzione degli uccelli selvatici che vivono in Europa».

Tutto vero, ma Cingolani fonda la sua richiesta proprio sulle informazioni scientifiche contenute nel nuovo Atlante europeo delle migrazioni. Gli ambientalisti non tollerano il fatto che questo possa produrre l'effetto di estendere alcuni periodi di caccia. In particolare, sempre leggendo i dati dei censimenti di ben 17 anni cui ha collaborato anche Lipu Cingolani vuole autorizzare, per un periodo limitatissimo, anche la caccia alla tortora. La cui popolazione nidificante in Italia è giudicata stabile dal 2000 al 2017. Nell'arco di 18 anni di monitoraggio, in cui la specie è sempre stata cacciabile in pre-apertura nella maggior parte delle regioni italiane, il prelievo venatorio non ha influito negativamente sulla demografia della popolazione nidificante in Italia.

Comunque, voglio essere sincero. Sono un cacciatore siciliano e l'elemosina di due o tre giornate di caccia estratte col classico metodo scientifico «ad mentula canis» mi lascia indifferente.

Cingolani ha sostenuto le sue idee fondate su dati oggettivi, raccolti principalmente proprio da chi lo accusa! Per questo gli ambientalisti lo mettono all'unisono in croce. Come molte cose italiane, è grave ma non è serio. Ergo, mi è simpatico e dico: viva Cingolani!

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