Amsterdam, in tribunale la disfida dell'inglese

Chiuso un negozio che usava la lingua straniera. I media: "Stop alla follia linguistica"

Amsterdam, in tribunale la disfida dell'inglese

Un contenzioso giudiziario diventa la fotografia del braccio di ferro identitario e linguistico in corso nella anglofona Olanda. Il caso è stato chiuso con una sentenza della corte d'Appello, che ha confermato l'ordine di chiusura di uno dei cinque punti vendita della «Amsterdam Cheese Company», specializzata nella vendita di formaggi tipici olandesi. Secondo i giudici, lo slogan del negozio («Say Cheese to life») e l'uso diffuso dell'inglese per sponsorizzare l'attività e nell'etichettatura dei prodotti sarebbe la prova che l'esercizio commerciale è destinato ai turisti e non ai cittadini della capitale. L'amministrazione comunale, lo scorso anno, ha infatti stabilito che per limitare il numero di visitatori ad Amsterdam (17 milioni ogni anno ma entro il 2025 si prevede diventeranno 23 milioni) sia necessario ridurre contemporaneamente il numero di negozi in centro città destinati ai viaggiatori. Da qui lo stop imposto alla formaggeria nel cuore della capitale, in Damrak avenue, e la conferma della corte d'Appello dopo il ricorso degli interessati. Il proprietario, deluso, spiega che l'inglese viene usato perché è il modo più facile di comunicare in Olanda: «È la lingua parlata dalla maggior parte delle persone qui. Siamo una comunità internazionale e comunichiamo così».

In effetti l'idioma di Shakespeare, dominante nel Paese per le sue affinità con l'olandese (gruppo germanico), per la vicinanza geografica con il Regno Unito e per il suo dominio internazionale, è talmente diffuso che il 90% degli olandesi lo considera seconda lingua nazionale. Non a caso, un consigliere comunale ha recentemente proposto che lo diventi davver, almeno nella corrispondenza ufficiale.

Ma le proteste e un pizzico di nazionalismo linguistico fanno esplodere un caso. Solo qualche giorno fa il Telegraaf, principale quotidiano dei Paesi Bassi, ha lanciato l'allarme sulle università con un titolo inequivocabile: «Fermate la follia inglese».

Avanti così - sostiene il giornale - e i corsi in lingua straniera, che attraggono sempre più studenti internazionali in Olanda, finiranno per impedire ai ragazzi olandesi di poter avere un'istruzione superiore e al Paese di avere figure specializzate. Molte facoltà sono infatti a numero chiuso.

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