Ancora frane e sfollati Mille evacuati in Emilia ansia per la piena del Po

Ancora frane e sfollati Mille evacuati in Emilia ansia per la piena del Po

RomaContinua l'allerta meteo in molte regioni d'Italia. Mentre è ancora emergenza, soprattutto in Liguria, Piemonte e Lombardia, si aspetta il ritorno dell'alta pressione, previsto per domani. E si contano i danni: 10 milioni solo quelli stimati dalla Coldiretti nelle campagne.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, accompagnato dal capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, ha visitato ieri le zone più colpite. In Lombardia la situazione è sempre critica, soprattutto per il rischio idrogeologico delle zone dove i terreni sono ormai saturi di acqua e dunque anche una quantità di pioggia non eccessiva rischia di fare danni. A preoccupare è l'elevato livello dei laghi, con possibili esondazioni di quello Maggiore, di Como, di Pusiano e di Varese, e dei fiumi, in particolare quelli a nord di Milano. Ancora piogge incessanti, ieri, nel varesotto, una delle province più danneggiate dal maltempo, dove l'altra notte si sono registrate due vittime, un uomo e sua nipote travolti in casa da una frana a Laveno. Il comune ora è pronto a chiedere lo stato di calamità naturale. Le strade che portano al lago Maggiore sono ancora interrotte e la Protezione civile monitora i versanti della collina che danno sul paese. A San Daniele Po, in provincia di Cremona, è stata evacuata la frazione Sommo e altre 12 famiglie nei vicini comuni.

Il fiume Seveso rimane sotto sorveglianza speciale, anche se è rientrato l'allarme per l'esondazione e il peggio sembra essere passato. Milano sta cercando di tornare alla normalità. Le idrovore lavorano senza sosta per riaprire le strade chiuse e ripristinare i servizi. Ieri la circolazione era ancora difficile in alcune zone della città e la metro allagata, tanto che il tratto della M2 Centrale-Garibaldi è stato interrotto, troppa acqua in galleria. Il Po, invece, continua a fare paura. E non solo in Lombardia. Nel reggiano quasi 600 residenti nelle aree golenali a rischio allagamento sono stati già evacuati in via precauzionale a causa dell'ondata di piena e altri 500 sono in attesa di essere trasferiti. Stato di allarme per il Po pure in Veneto dove si teme anche per la tenuta dei fiumi Adige, Bacchiglione e Alpone.

A Genova ieri sera sono crollati due grossi muri nel quartiere residenziale di Albaro. Nessun ferito, ma è stata necessaria l'evacuazione per danni alle tubature del gas. Intanto continuano le ricerche dell'uomo disperso a Serra Riccò dopo che la sua auto è stata trascinata in un torrente dall'onda di piena. La pioggia è continuata a cadere anche ieri, molte strade sono ancora chiuse, soprattutto nell'entroterra e ci sono 320 persone isolate, 147 sono invece i nuclei familiari sfollati. Preoccupa ancora la situazione in Val Cerusa, nel Ponente. Si registrano frane un po' dappertutto, il territorio saturo di acqua si sbriciola, soprattutto in collina. Ci sono 150 militari all'opera nel tentativo di mettere in sicurezza le frane. Un fenomeno che in Italia raggiunge punte record, con 500mila cedimenti del terreno ogni anno contro i 700mila censiti in tutta Europa.

Criticità si registrano anche in provincia di Massa Carrara, dove a Torano due famiglie sono state evacuate per il crollo di parte del tetto di un condominio.

Dal lago Maggiore alla piazza di Laveno. Nel comune in provincia di Varese teatro della tragica frana di sabato sera che ha visto la morte di due persone, nonno e nipote di 16 anni, un'immagine surreale: due cigni sono arrivati sino alla piazza allagata, e in piazza hanno continuato a nuotare. Il tutto mentre le ruspe lavorano per portar via i detriti

Tra le «vittime» dell'esondazione del Seveso a Milano anche il quotidiano della Cei «Avvenire». La sede della redazione, in piazza Carbonari, si è allagata, ed è andato in tilt tutto: energia elettrica, archivi, automezzi. Il sito internet è tornato in attività ieri. Oggi l'edizione cartacea sarà in edicola ma con foliazione ridotta, perché l'emergenza non è ancora finita

Sono scappati dalle loro terre in fuga dalla guerra.

E ora, ospiti di un centro di accoglienza, danno una mano a spalare il fango dell'alluvione. Arriva da Albisola (Savona) questa storia di solidarietà senza barriere. I profughi, una ventina provenienti da Pakistan, Nigeria, Turchia, Senegal, fanno gli angeli del fango da sabato. Cittadini e sindaco ringraziano

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica