Anna uccisa dall'ex sul luogo di lavoro. Assassino arrestato mentre era in fuga

Agguato nel salone di bellezza dopo otto mesi di minacce sui social

Anna uccisa dall'ex sul luogo di lavoro. Assassino arrestato mentre era in fuga

Tre colpi calibro 22 davanti ai clienti. È morta sul colpo Anna Borsa, trent'anni ancora da compiere, uccisa a sangue freddo dall'ex fidanzato, Alfredo Erra, 40 anni. L'uomo arriva al centro estetico di via Tevere, a Pontecagnano - Faiano, dove la vittima lavorava come parrucchiera, si presenta con un trolley dicendo che è in partenza per Milano. All'improvviso estrae l'arma, la punta contro la donna e spara. Quindi prova a togliersi la vita, sparandosi alla testa, ma riesce soltanto a ferirsi. Poi con un colpo ferisce di striscio un giovane entrato nel negozio. È l'attuale compagno di Anna, che si precipita dentro l'esercizio commerciale dopo aver sentito gli spari. Alla fine Erra scappa, prima in auto, poi a piedi per le campagne fino all'autostrada A2 all'altezza di San Mango, Salerno.

L'ennesimo femminicidio annunciato per la poveretta, «colpevole» di aver rotto il fidanzamento con il suo assassino otto mesi fa. Decine le minacce, nei giorni scorsi, postate dall'omicida sui social. Uno per tutti, il 24 febbraio: «Abbiamo camminato insieme dall'adolescenza ma m vuilv mett u scambert. Ma ndo fuoss c vaj tu crirm. Pkke a lof a confront a te è ORO. Ovvero «Mi volevi fare lo sgambetto. Ma nella fossa ci vai tu, credimi. Perché una scorreggia in confronto a te è oro». Oppure: «Se ti bacerà sentirà il mio sapore». «S ponn piglià sul a rmasuglj. Pkke o meglij agg rat già io». Tradotto: «Si possono prendere solo i rimasugli, perché il meglio l'ho già preso io».

A raccontare gli ultimi minuti prima della tragedia una giornalista salernitana, Simona Cataldo: «Lo vedevo spesso quando Anna mi faceva i capelli - racconta la collega a Agi e Ansa - Stamattina è arrivato in negozio con una valigia dicendo che sarebbe partito, ma lei era scettica. Lui le ha chiesto di uscire sul retro per fare una foto. Lei gli ha detto di andarsene. Per la prima volta ho visto Anna impaurita al punto da confidarmi che stamattina non avrebbe voluto andare a lavorare e che avrebbe voluto lasciare la città». Poco dopo arriva anche la mamma di Anna. La giornalista saluta e si allontana assieme a lei. Il 40enne torna indietro e spara. Poi fugge a bordo di un'auto mentre i carabinieri di Battipaglia e il reparto operativo di Salerno gli danno la caccia

Sente il rumore degli elicotteri a bassa quota Erra, ferma l'auto e prosegue a piedi in mezzo ai campi per far perdere le proprie tracce. Una pattuglia della polizia stradale di Eboli lo vede scavalcare il guardrail per raggiungere una stazione di servizio. Gli agenti, allertati dai carabinieri, lo fermano.

È sconvolto, non dice una parola per giustificare la sua presenza a piedi in autostrada. I militari si precipitano al posto di polizia e lo portano Battipaglia. Davanti al magistrato fa scena muta. È accusato di omicidio volontario aggravato. Un delitto premeditato secondo gli inquirenti. Studiato nei minimi dettagli a cominciare dalla scelta dell'arma, un revolver di piccolo calibro ma infallibile. Chi gliel'ha procurata? L'uomo, nullafacente, non aveva il porto d'armi.

Anna, una giovane solare che amava la sua famiglia, era terrorizzata da Alfredo. Una specie di energumeno che scimmiottava Antonio Montana del film Scarface. Ma nessuno è riuscito a proteggerla. Fra gli ultimi post di Anna una foto tenera in occasione del compleanno del suo cane, due settimane fa.

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