Anziani nel caos tra effetto-overbooking, rinunce e retrocessioni in fondo alla lista

Ogni Regione adotta un criterio diverso. I soggetti fragili i più penalizzati

Anziani nel caos tra effetto-overbooking, rinunce e retrocessioni in fondo alla lista

«Il ritorno di AstraZeneca», «AstraZeneca 2, la vedetta». Titoli scontati per un brutto film, cui ieri i «censori» europei dell'Ema hanno concesso l'attesa, quanto scontata, «seconda visione». Nell'illusione che la «pellicola» non risulti ormai compromessa agli occhi dell'opinione pubblica italiana, con ulteriori contraccolpi sulla già quanto mai problematica campagna vaccinale in corso.

Le prime avvisaglie seguite all'annuncio-Ema che ha «sdoganato» il siero dell'azienda anglo-svedese non promettono nulla di buono e la ripartenza delle «inoculazioni» - come nella «migliore» tradizione che anima i rapporti tra Regioni e ministero della Sanità - si presenta all'insegna del caos. Risultato: ognuno seguirà una strada diversa, rischiando di penalizzare proprio quei «soggetti fragili» cui le fiale di AstraZeneca avrebbero dovuto garantire per primi l'immunità. Al contrario lo scenario che si presenta oggi va in direzione opposta, aggravato com'è da una serie di paure da parte dei «vaccinandi», comprensibilmente terrorizzati dal blocco dei giorni scorsi durante i quali - per l'ennesima volta - i presunti «esperti» hanno gareggiato nel campionato delle contraddizioni; dimenticandosi, forse, di dire alla gente l'unica cosa sensata: e cioè che in medicina il «rischio zero» non esiste. Se non si comprende questo, non ci sarà generare Figliuolo che tenga e non si arriverà mai ai livelli di efficienza della Gran Bretagna che - assumendosi appunto il coraggio del rischio - entro maggio riuscirà probabilmente a vaccinare quasi l'intera nazione. Mentre noi, nella migliore delle ipotesi, saremo ancora a meno della metà. E per averne la riprova basta osservare le misure «in ordine sparso» programmate da oggi nelle varie regioni.

La gran parte dei governatori ha deciso che «chi decide di rinunciare alla dose, scivolerà in fondo alla lista»: come se nutrire dei legittimi dubbi dopo quanto letto e sentito in questi giorni di stop al vaccino AstraZenica sia in qualche modo un atteggiamento da punire, piuttosto che da comprendere.

Nel Lazio e in Emilia Romagna chi ha visto saltare la propria «iniezione» per colpa del blocco riceverà un sms con giorno, luogo e orario del nuovo appuntamento. E per gli anziani che non hanno il cellulare? Mistero. In Toscana, in vista di probabili rinunce, si integreranno gli «aventi diritti» con un «certo numero» di «riserve» pronte a prendere il posto di chi darà forfait: l'operazione è stata ribattezzata «piano overbooking», con la differenza che il «chek-in» si farà all'ospedale piuttosto che in aeroporto.

In Piemonte chi ha perso il turno, dovrà riprenotarsi e sarà «subito» indirizzato verso uno dei 130 punti anti-Covid.

«Riprogrammazioni vaccinali» anche in Lombardia, dove le circa 30mila somministrazioni saltate dovrebbero essere recuperate entro la prossima settimana. Ma il condizionale è d'obbligo.

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