Quanti minuti mancheranno alla mezzanotte? Posto così, l'interrogativo sembra interessare un banale conto alla rovescia di Capodanno. Tutt'altro. Intanto, si tratta di una mezzanotte metaforica, e la conta dei minuti che la precedono è una stima che orienta l'immaginazione con l'utilizzo di un orologio. Riguarda, nella fattispecie, un pronostico sul tempo che ci separa dalla mezzanotte antecedente al «giorno del giudizio»: quello in cui le minacce legate alle armi nucleari e agli allarmanti cambiamenti climatici potrebbero, definitivamente, risucchiare l'umanità.
Il bollettino di ieri, pubblicato dal sito inglese The Bulletin.org, ha replicato il record peggiore del secolo scorso (che risale al 1953), stimando che questo 2018 le lancette distano dalla mezzanotte solo di due minuti: la minaccia principale, quest'anno, sarebbe la dilagante disinformazione (voltafaccia della democrazia 2.0 e vivaio delle fake news), che la comunità scientifica invita a combattere proprio attraverso i nuovi media. Preoccupanti, nel corso del brainstorming di ieri, sono risultate le calamità delle armi nucleari (allarmano soprattutto Stati Uniti e Corea del Nord) e, come prevedibile, l'aggravamento dei cambiamenti climatici. La divulgazione del pronostico avvenuta nel pomeriggio è seguita a una conferenza live di scienziati tra i quali la presidente e CEO del «Bulletin of the Atomic Scientists»: un team che presenta in tutti i suoi numeri l'ora corrente del rischio nucleare (fissata annualmente al 26 gennaio).
Fluttuando come le quotazioni in borsa, nel corso degli anni, il simbolico orologio si è avvicinato e allontanato dalla mezzanotte in base alla stima di fattori storici e geologici disparati. La prima stima, anno 1947, fu di mezzanotte meno sette minuti. Il contesto? Gli Stati Uniti avevano deciso di rafforzare il monopolio delle armi nucleari, e la scintilla della guerra fredda era già scoccata: era fallito il tentativo del controllo internazionale dell'energia nucleare ad opera dell'ONU.
Nel 1949, invece, è l'acquisizione delle armi nucleari da parte dell'URSS, ad aggravare i pronostici: le lancette si spostano a soli tre minuti all'ora X. Peggio ancora nel 1953 (quasi pari a quest'anno), in cui il simbolico orologio fissa le lancette a meno due minuti dalla mezzanotte: la ragione è che l'Unione Sovietica ha deciso, in barba ad amplissima parte della comunità scientifica, di procedere allo sviluppo delle armi termonucleari. Il momento più sicuro della Storia? È stato nel 1991, alla fine della guerra fredda (ben 17 minuti dalla fine del giorno). Una stagione d'oro destinata a sgretolarsi, però, negli anni successivi, nei quali il confronto nucleare diventa nuovamente aspro e pericoloso, e risolvere i nuovi conflitti, e le minacce legate al cambiamento climatico, ridiventa una preoccupante gatta da pelare per il sistema internazionale. Quel che fa tremare i polsi riguardo al clima, in particolare, è l'aumento della temperatura globale, l'innalzamento del livello del mare; e, ancora, la drammatica riduzione dei ghiacci polari, e la crescita della concentrazione di anidride carbonica. Ma nel mirino degli scienziati, per il futuro prossimo, s'impone il ruolo della tecnologia: le informazioni e la cibernetica, ovvero il rischio che le strutture civili siano sotto l'attacco di hacker esperti.
E ancora, le armi autonome letali (sistemi capaci, cioè, di uccidere senza il controllo di un operatore umano). Un vero e proprio calderone di artigli che cingono il mondo, e che sfuggono di mano perfino a chi li ha generati. Minacce che speriamo non avvicinino ancora le lancette alla mezzanotte più nera di sempre.
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