Possono essere chiunque: i vicini di casa, uno stimato professionista o la madre dei compagni di scuola dei tuoi figli. Sono gli «illegali», le spie della Russia perfettamente integrate nella comunità dove vivono, ne parlano la lingua e ne conoscono la cultura. Esistenze anonime, vite di altri dormienti fino all'ordine di attivazione da Mosca. Due di questi agenti, i cittadini tedesco-russi Dieter S. e Alexander J., sono stati arrestati ieri su mandato della Procura generale federale (Gba) ad Heinesreuth e Bayreuth in Baviera, Il Gba accusa i due di «attività per un servizio segreto straniero, spionaggio a fini di sabotaggio e raccolta di immagini di strutture militari allo scopo di metterne in pericolo la sicurezza».
La presenza di spie di Mosca in territorio tedesco non sorprende, specialmente dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. La Germania è il perno logistico della Nato e il primo fornitore in Europa di aiuti militari per l'ex repubblica sovietica. Fermare questo sostegno e destabilizzare il sistema politico tedesco sono tra i principali obiettivi della guerra ibrida del Cremlino contro l'Occidente. Una minaccia di cui l'apparato di sicurezza della Germania è consapevole. Da mesi, intelligence e militari avvertono che un attacco russo in territorio tedesco vedrebbe nelle fasi iniziali attività di spionaggio e sabotaggio. Negli ultimi anni, spie di Mosca sono state scoperte nelle Forze armate e nei servizi segreti della Germania, spinte al tradimento da movente ideologico o da lauti compensi. Ora, questo caso segna un salto di qualità perché alla raccolta di informazioni si affiancano piani di sabotaggio.
Secondo il Gba, dall'ottobre del 2023, S. ha comunicato ai servizi segreti russi di essere pronto a effettuare attentati incendiari e dinamitardi contro infrastrutture militari, fabbriche di armi, siti industriali e vie utilizzate per il trasporto di materiale bellico. Per il Gba, lo scopo era «minare il sostegno tedesco all'Ucraina». Reduce dal Donbass dove ha combattuto con i separatisti filorussi tra il 2014 e il 2016, avrebbe fotografato basi degli Usa in Germania, tra cui quella di Grafenwöhr dove vengono addestrati militari ucraini, inviando le immagini ai suoi referenti a Mosca. La reazione del governo federale è stata della massima fermezza.
L'ambasciatore russo a Berlino, Sergej Nechaev, è stato convocato al ministero degli Esteri tedesco, la cui titolare Annalena Baerbock ha dichiarato: «Non permetteremo a Putin di portare il suo terrore in Germania». Il sostegno all'Ucraina continuerà a essere «massiccio» e «non ci lasceremo intimidire», ha affermato la ministra dell'Interno Nancy Faeser. Il cancelliere Olaf Scholz ha scandito: «Non potremo mai accettare attività di spionaggio in Germania. Questo è il motivo per cui abbiamo i nostri meccanismi di difesa per rilevarli, che hanno avuto successo ancora una volta».
Un'altra vittoria occidentale nella guerra delle spie è stata in Polonia, dove ieri il polacco Pawel K. è stato arrestato con l'accusa di trasmettere a Mosca informazioni sulla sicurezza dell'aeroporto di Rzesów-Jasionka.
Al confine polacco-ucraino, lo scalo è il principale punto di trasbordo per gli aiuti militari destinati all'Ucraina, sorvegliato da truppe degli Stati Uniti. L'obiettivo di K.: contribuire a un piano dell'intelligence russa per uccidere il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
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