"Assicurare presto il cessate il fuoco". Draghi sente i leader dell'Occidente

Lunga telefonata tra Mario Draghi e alcuni dei principali leader dell'Occidente: sul tavolo anche il sostegno ai negoziati e le diversificazioni nell'approvigionamento energetico

"Assicurare presto il cessate il fuoco". Draghi sente i leader dell'Occidente

Lunga conversazione telefonica nel pomeriggio per il presidente del Consiglio Mario Draghi con il presidente degli Stati Uniti d'America, Joe Biden; il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron; il cancelliere della Repubblica federale di Germania, Olaf Scholz; il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson. Tema centrale della discussione, ovviamente, il conflitto in Ucraina. Come rende noto Palazzo Chigi, i cinque leader hanno confermato l'importanza di uno stretto coordinamento sull'aiuto alla popolazione e alle istituzioni ucraine, con particolare attenzione al funzionamento dei corridoi umanitari e all'assistenza ai crescenti flussi di rifugiati.

Tra le principali priorità dei leader, in ragione del raggiungimento di una tregua quanto prima, hanno condiviso la necessità di sostenere i negoziati in corso, assicurando al più presto il cessate il fuoco. Questo l'obiettivo primario per i prossimi giorni, che al momento non è ancora però arrivato sul tavolo delle trattative. Nelle scorse ore, infatti, la Russia ha parlato solo di un allentamento degli attacchi, non di una loro fine, che pertanto si prospetta abbastanza lontana. Se si fermassero gli attacchi sull'Ucraina sarebbe anche più facile garantire i corridoi umanitari per la fuga dei civili dalle città, che in molti casi sono state quasi completamente distrutte con ingenti perdite di vite umane.

Comunque sui negoziati sembra che siano stati fatti degli importanti passi in avanti nelle ultime ore. I leader con i quali si è confrontato Mario Draghi nelle ultime ore hanno concordato, in prospettiva di pace, sul sostegno ai negoziati. La risoluzione del conflitto non si preannuncia né semplice né breve, ma qualche nuovo tassello è stato posto a un mese dall'inizio dell'attacco russo in Ucraina. Ma tra i punti salienti del confronto tra i leader dell'Occidente c'è stato anche un dibattito sul tema della diversificazione degli approvvigionamenti energetici.

Si tratta in realtà di un'esigenza che in passata era finita sul tavolo dei grandi leader europei davanti alla forte dipendenza dalla Russia ma, fino a ora, non era mai stata una priorità in ragione dei rapporti relativamente distesi con Vladimir Putin. La guerra e le relative sanzioni hanno, di fatto, interrotto quella tranquillità negoziale di cui si è goduto finora, con conseguente obbligo di ripensare i rifornimenti energetici.

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