"Assolutamente no, è una battaglia politica". Speranza non molla la poltrona

Il ministro della Salute resiste al pressing ed esclude le dimissioni. Ma il centrodestra resta all'attacco e spinge per sostituirlo. Spunta il nome di Sileri

"Assolutamente no, è una battaglia politica". Speranza non molla la poltrona

"Un mio passo indietro? Assolutamente no". Così Roberto Speranza spegne le voci e respinge al mittente le ipotesi di sue dimissioni. Nella giornata di ieri l'indiscrezione de Il Messaggero aveva fatto trapelare la possibilità di un passo indietro da parte del ministro della Salute, che però non intende sparire dalla scena e dunque resiste con nettezza al pressing avanzato in queste ore. L'esponente di Liberi e uguali di certo non è contento per la situazione delineatasi attorno a lui, ma è convinto che la situazione vada affrontata con filosofia e tranquillità: "È una battaglia politica e non mi scandalizzo". Una risposta velata a Matteo Salvini, che lo ha messo nel mirino accusandolo di avere una mentalità eccessivamente rigorista che boccia le riaperture anche in quei territori dove il Coronavirus corre in maniera meno preoccupante.

La posizione sicura di Speranza si è consolidata in seguito alle rassicurazioni che proprio ieri sarebbero state ribadite dal premier Mario Draghi. Anche perché fonti di governo, come riporta il Corriere della Sera, per il momento escludono cambi nello scacchiere dei ministri e smentiscono scenari futuri per incarichi internazionali (magari mandandolo a trattare con le Big Pharma per conto dell'Ue). Dallo staff del titolare del dicastero di Viale Giorgio Ribotta parlano di "notizie senza fondamento" e ricordano le recenti parole pronunciate dal presidente del Consiglio, che in conferenza stampa aveva così risposto al leader della Lega dopo gli attacchi a Speranza: "A Salvini ho detto che ho voluto io Speranza nel governo e che ne ho molta stima". L'esponente di Leu, tra l'altro, sarebbe convinto che dietro le pressioni nei suoi confronti si nasconda un piano ben preciso: "Per la destra far fuori me sarebbe conquistare l’egemonia nel governo".

La questione però potrebbe rappresentare un problema per la tenuta del governo: il centrodestra non intende mollare e resta all'attacco per cambiare la visione delle chiusure a oltranza che non solo sta bloccando il Paese, ma che sta anche contribuendo a innalzare un clima di tensione sociale piuttosto pericoloso. Che Speranza rappresenti l'ultimo anello di congiunzione tra questo esecutivo e quello guidato da Giuseppe Conte è lampante, soprattutto dopo i cambi arrivati alla Protezione civile e alla struttura commissariale.

Al suo posto, scrive Augusto Minzolini su ilGiornale in edicola oggi, si fa il nome di Pierpaolo Sileri. Ma c'è chi, come Carlo Calenda, è convinto che alla fine Draghi non cederà e confermerà Speranza al ministero della Salute: "Non lo cambierà. Semmai non lo avrebbe dovuto nominare ministro due mesi fa".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica