Dev'essere lo spirito sessantottino che fa capolino anche a 82 anni suonati. Corrado Augias, infatti, a pagina 43 della nuova Repubblica, nelle sue lettere ai lettori, risponde a un certo professor Maurizio Sforza che gli chiede circa l'annuale occupazione della sua scuola e l'incapacità delle istituzioni di risolvere il problema ad esempio sgombrando gli studenti.
Augias, da buon agitatore d'antan, ritiene che l'occupazione delle scuole sia «un rito di passaggio», «un'occasione per giocare all'impegno politico» e che la «repressione sic et simpliciter» non serva a niente. Commando Augias.
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