La monarchia, in Forza Italia, è davvero finita. Con la scomparsa di Silvio Berlusconi tutto cambia e, annuncia Antonio Tajani, si passerà ad «un partito allargato, che non può essere guidato da una sola persona». Lo dice lui, riconosciuto suo erede naturale, che non ha voluto essere presidente, ma segretario nazionale.
Il vicepremier e ministro degli Esteri spiega che la Convention azzurra di Paestum a fine mese, si chiuderà domenica con un consiglio nazionale in cui proporrà l'elezione, non la nomina, di 4 vicesegretari. Un vertice allargato, per la nuova Fi che, in vista del congresso nazionale e delle elezioni europee, vuole avere «una classe dirigente ampia», modificando lo statuto. «Proporrò - dice Tajani- che nella segreteria ci sia il responsabile nazionale dei giovani e l'elezione diretta dei coordinatori provinciali, poi faremo il regolamento del congresso. Il messaggio è l'apertura di Fi e un coinvolgimento maggiore della classe dirigente nella guida».
Venerdì 29 sarebbe stato il compleanno numero 87 del Cav e la tre-giorni «Paestum: una grande storia, un futuro di libertà», si aprirà con il B-day. «Un ricordo non nostalgico - precisa Tajani -, di una persona che ha indicato un percorso per il futuro della politica italiana. I grandi leader durano molto di più della loro vita terrena». Giancarlo Giannini leggerà lo «storico» discorso al Congresso Usa di Berlusconi nel 2006, quando ringraziò gli americani di aver salvato il Paese da fascismo e nazismo. «Alla Farnesina - aggiunge Tajani - una sala sarà intitolata a suo nome, che è stato anche un eccellente ministro degli Esteri». Nel 2002 il Cav conservò l'interim sugli Esteri per 11 mesi, dopo le dimissioni di Renato Ruggiero e prima di Franco Frattini.
Berlusconi «grande amante della musica» lo ricorderanno Katia Ricciarelli e Al Bano, come del protagonista dello sport parlerà Adriano Galliani. Lo racconteranno personaggi che hanno lavorato al suo fianco fin dall'inizio in politica, come Elisabetta Alberti Casellati, ora ministro delle Riforme e, sottolinea Tajani, prima donna presidente del Senato. Ci saranno poi l'inviato di guerra Toni Capuozzo, l'ex presidente di Confindustria Antonio D'Amato, l'ad di Enel Flavio Cattaneo e Rita Dalla Chiesa, che sabato guiderà il dibattito sulla violenza contro le donne e sulla pdl di Fi. I figli del Cavaliere? «Se la famiglia vorrà dare un contributo, saremo molto lieti di riceverlo», dice Tajani. E su Marta Fascina: «Deciderà lei se venire, non sarebbe facile per lei, ma siamo pronti ad accoglierla a braccia aperte».
Presenze di famiglia sembrano difficili, ma il programma di Paestum è denso di personaggi e temi, dal fisco al nucleare, dalle grandi opere alla giustizia, in un incontro tra il sottosegretario Francesco Paolo Sisto e il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti. E poi l'Europa, con il presidente del Ppe Manfred Weber e la numero uno del parlamento Ue Roberta Metsola.
Accanto a Tajani siedono il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, il capogruppo alla Camera Paolo Barelli (Licia Ronzulli, omologa a Palazzo Madama è impegnata a Monza per il candidato Galliani al seggio del Cav) e il capogruppo a Bruxelles Fulvio Martusciello, coordinatore campano e organizzatore dell'evento. A qualche polemica per la scelta del sud per celebrare il milanese Berlusconi, Tajani risponde che l'evento era stato organizzato prima della scomparsa del leader e poi ha solo cambiato faccia.
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