"Basta con le cartelle inesigibili". Ed è record nella lotta all'evasione

La Lega apre ad una nuova "rottamazione". Ma serve l'intesa in aula con la maggioranza

"Basta con le cartelle inesigibili". Ed è record nella lotta all'evasione
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Serve un'operazione verità sul magazzino delle cartelle esattoriali di Equitalia. A lanciare la bomba a Telefisco (Sole24Ore) è il vice ministro dell'Economia Maurizio Leo (nella foto), che festeggia l'aumento del tesoretto da quasi 33 miliardi nella lotta all'evasione - alla faccia dell'esecutivo «amico dei furbetti» - annunciando la volontà di sgombrare gli oltre 1,275 miliardi di cartelle non riscosse dai carichi che «possono essere abbandonati», dalle cartelle che si possono gestire «in modo differente» e infine dalle cartelle che «possono dar corso a rottamazioni». Parole al miele per il presidente della commissione Attività produttive della Camera Alberto Gusmeroli, il leghista firmatario di un ddl sulla Rottamazione quinquies da 120 rate. Nei mesi scorsi il Mef ha istituito una commissione composta da un rappresentante della Corte dei conti, uno del dipartimento delle Finanze e un uomo della Ragioneria generale dello Stato con il compito di passare ai raggi x il pregresso. «Bene l'operazione verità sulle cartelle perché - ha evidenziato - si capirà che rateizzazioni lunghe, togliendo sanzioni e interessi, permettono a milioni di italiani di rimanere in regola anche con le imposte, contributi e tasse dell'anno in corso».

Secondo gli esperti, solo il 6% circa degli 1,275 miliardi di cartelle è tecnicamente esigibile. È la dimostrazione di come non abbia funzionato né la politica muscolare sulla Riscossione voluta dall'ex numero uno di Equitalia Ernesto Maria Ruffini, che alla fine dell'anno scorso ha lasciato l'incarico, né la damnatio sociale dell'evasore «che meriterebbe la galera». «Uno dei tasselli è la riscossione. Dal 2025 c'è una gestione temporalizzata: entro cinque anni o si procede o si restituisce il carico all'ente impositore», ha invece ricordato Leo, che ha sottolineato il cambio di paradigma con il contribuente all'insegna della cooperative compliance. «Con la rateizzazione siamo venuti incontro alle esigenze dei contribuenti e per importi sotto i 120mila euro si rateizza ora da 72 a 84 rate per il 2025-26 e poi fino a 120 rate», ha concluso.

Ma affinché la quinques abbia un senso e possa effettivamente far arrivare soldi «per venire incontro alla fascia del ceto medio con redditi da 28 a 50mila euro e se possibile fino a 60mila», come sottolinea Leo, serve che funzioni e garantisca gettito certo, con tante rate e di importo ragionevole. E che soprattutto non si vanifichi il tutto con soglie alte di mancata riscossione.

Oggi basta saltare la prima o la seconda rata (le più alte, pari al 20% dell'importo) per perdere i benefici, avrebbe senso che le rate non pagate siano molte di più. L'emendamento che riapre la rottamazione quater al 31 dicembre 2023 con 18 rate potrebbe finire nel Milleproroghe. La palla passa al Parlamento.

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