«Mettono a rischio la sovranità e l'integrità dell'India». È questa la ragione per cui il governo indiano ha proibito l'impiego di 59 app sviluppate in Cina, fra cui le popolarissime TikTok e WeChat. Il governo di New Delhi denuncia il rischio posto alla sicurezza nazionale, nel quadro dell'escalation al confine fra i due Paesi, nella regione dell'Himalaya. Per il ministero dell'It le app non mettono solamente in pericolo la sovranità e l'integrità del Paese ma anche la sua «difesa, la sicurezza e l'ordine pubblico».
Il problema è la sicurezza dei dati e quindi della privacy di 1,3 miliardi di indiani, si sottolinea precisando che «diverse fonti» hanno fatto presente che le app «hanno sottratto dati e surrettiziamente trasmesso dati degli utenti in modo non autorizzato».
TikTok, che è stata sviluppata dalla cinese ByteDance e in India ha 120 milioni di utenti, è stata immediatamente rimossa dalle piattaforme Apple App e Google Play. La società ha assicurato che la app per la condivisione di video rispetta le regole sulla protezione dei dati e per la sicurezza «previste dalla legge indiana». Sono stati gli Stati Uniti a iniziare a denunciare i rischi posti dalla app, con alcuni senatori che hanno chiesto l'apertura di una inchiesta sulla società. È difficile per il governo indiano colpire gli interessi cinesi in India senza danneggiare le società indiane su cui hanno investito in modo importante. A partire dal settore della telefonia mobile.
Immediata la replica della divisione indiana dell'azienda: «TikTok continua a rispettare tutti i requisiti di privacy e sicurezza dei dati ai sensi della legge indiana e non ha condiviso alcuna informazione dei suoi utenti in India con nessun governo straniero, incluso il governo cinese. Inoltre, se in futuro ci verrà richiesto, non lo faremo».
Ieri delegazioni militari di India e Cina si sono incontrate oggi a Chushul, nel Territorio indiano del Ladakh, per confrontarsi sull'allentamento della tensione lungo la linea di controllo effettiva (Lac), l'area di confine contesa, dopo lo scontro fra truppe avvenuto il 15 giugno nella Valle del Galwan.
L'incontro è il terzo dopo quelli del 6 e del 22 giugno a Moldo, sul lato cinese: nel primo è stato concordato il disimpegno militare dell'area in seguito a episodi di contrapposizione, ma le truppe si sono scontrate proprio mentre cominciavano ad arretrare; nel secondo è stata confermata l'intesa precedente. I
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