«Se le cose procedono nella stessa direzione delle ultime settimane, allenteremo la nostra politica monetaria restrittiva a giugno. Presumendo che non ci siano sorprese fino ad allora, come si dice in francese, il taglio è un «fait accompli», ovvero, una questione chiusa. Le parole, le più chiare fino ad ora provenienti dai vertici della Banca centrale Europea, sono del vice-presidente della Bce, Louis de Guindos (nella foto), in un'intervista al quotidiano «Le Monde». Per le mosse successive, invece, il della Bce ha preferito non pronunciarsi dicendosi «molto cauto». A questo proposito De Guindos ha precisato che la Bce dovrà tener conto dei passi che farà la banca centrale degli Stati Uniti: «Le decisioni della Federal Reserve sono cruciali non solo per gli Stati Uniti, ma anche per l'economia globale, e questo influisce anche sull'area dell'euro». Per gli investitori, dopo giugno, sono probabili altri due tagli dei tassi, molto probabilmente a settembre e dicembre, ma le aspettative si sono ridotte nelle ultime settimane per il timore che la stessa Fed ritardi i tagli, forse fino al prossimo anno.
Sui temi economici è intervenuta ieri anche la presidente della Commissione Ursula von der Leyen di fronte al Parlamento Europeo: «Abbiamo un mandato chiaro per andare avanti su tre questioni vitali» per l'Unione del mercato dei capitali.
«Armonizzeremo le norme nazionali su temi come l'insolvenza; progetteremo e creeremo prodotti di risparmio transfrontalieri per gli investitori retail. E infine rafforzeremo la supervisione a livello europeo dei più importanti attori del mercato».
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