Bergoglio a Cuba È il terzo Papa a visitare l'isola Previsto l'incontro con Fidel Castro: nuova sfida per il dialogo

Il terzo Papa a visitare l'isola comunista, il primo Pontefice e capo di Stato a entrare negli Stati Uniti da Cuba dopo il disgelo nei rapporti tra i due Paesi. Bergoglio arriva oggi all'Avana per un viaggio storico, in una Cuba in trasformazione, dopo la ripresa delle relazioni diplomatiche con Washington, in cui il Vaticano e lo stesso Papa hanno giocato un ruolo determinante. Una nuova sfida nel nome del dialogo per Papa Francesco che incontrerà anche l'ex líder máximo Fidel Castro. «Vengo da voi come missionario della misericordia. A nessuno manchi la testimonianza della nostra fede, del nostro amore», ha detto Bergoglio in un video-messaggio.

Ma quello che inizia dall'Avana è un viaggio carico di implicazioni diplomatiche e politiche. A dicembre scorso Barack Obama e Raul Castro, in mondovisione, annunciarono la ripresa delle relazioni diplomatiche tra Usa e Cuba dopo cinquant'anni. Entrambi ringraziarono pubblicamente il Papa per la sua mediazione.

La questione dei prigionieri politici, l'embargo statunitense e la prigione di Guantanamo: tutti temi che Bergoglio affronterà nei suoi discorsi. «Francesco verrà a seminare speranza tra noi - ha affermato il cardinale dell'Avana Jaime Lucas Ortega y Alamino - i benefici potranno essere maggiori dei rischi nel nuovo cammino che sembra aprirsi dinanzi a noi». «Spenderà alcune parole in favore della revoca dell'embargo e continuerà a incoraggiarli. Per 50 anni Cuba ha sofferto a causa dell'embargo», ha detto l'arcivescovo Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato ed ex nunzio all'Avana.

In tre giorni Bergoglio pronuncerà otto discorsi, presidierà la messa nella storica e simbolica piazza della Rivoluzione all'Avana (ci sarà anche la presidente argentina Cristina Kirchner, ma non una delle figlie del «Che» Guevara), incontrerà Raul e Fidel Castro, e farà tappa nelle città di Holguin e di Santiago. Intanto il consiglio di Stato cubano ha deciso di concedere l'indulto a 3.522 carcerati.

L'isola comunista è sempre stata al centro dell'attenzione del Vaticano. Sono rimaste storiche le visite di Giovanni Paolo II nel 1998, e quella di Benedetto XVI quattordici anni dopo. Ma ci voleva il primo Papa latino-americano, il primo Papa gesuita, a porre simbolicamente fine alla guerra fredda.

Sembra quasi avverarsi una profezia di Fidel Castro. Quando - si narra - l'ex líder máximo disse che gli Stati Uniti avrebbero dialogato con Cuba se avessero avuto un presidente nero e se ci fosse stato un Papa latino-americano.

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