Berlusconi: "Il governo è stato insufficiente. Il Pd? La sfida è tra noi e M5S"

Berlusconi archivia il Pd: "Non è Renzi il problema, ma l’esaurimento della funzione storica di quel partito". E rilancia la flat tax: "Farà aumentare il gettito per lo Stato"

Berlusconi: "Il governo è stato insufficiente. Il Pd? La sfida è tra noi e M5S"

Silvio Berlusconi boccia Paolo Gentiloni e il suo entourage. "Il voto all'anno di governo - mette subito in chiaro - è certamente insufficiente sul piano dei risultati". Pur non nascondendo la "personale cortesia del premier", in una intervista al Corriere della Sera, il leader di Forza Italia attacca duramente l'esecutivo accusandolo di essere stato "il quarto governo consecutivo sul quale gli italiani non hanno potuto esprimersi". Tanto che "il crollo verticale dei consensi della sinistra dimostra il fallimento politico di questi governi". Per questo la vera sfida alle prossime elezioni sarà tra il centrodestra, in cui assicura che "l'alleanza con Salvini c'è e funziona", e il Movimento 5 Stelle.

"Anche in Italia la sfida è fra i moderati come noi, che si riconoscono nei valori liberali e cristiani del Ppe, e movimenti ribellisti, pauperisti, giustizialisti, come i grillini". All'indomani dello scioglimento delle Camere, Berlusconi è già in campagna elettorale, forte anche del fatto che i sondaggi danno Forza Italia e, più in generale, la coalizione di centrodestra saldamente in testa. A soffrire maggiormente è il Partito democratico che, nell'ultimo anno, ha perso oltre sette punti. "Non credo che il problema del Pd sia Renzi - ha spiegato Berlusconi al Corriere della Sera - il problema è l'esaurimento della funzione storica di quel partito, analogamente a quanto sta accadendo a tutti i partiti della sinistra classica in Europa". Da qui la stroncatura netta di Liberi e Uguali, il partito fondato da Pietro Grasso dopo cinque anni passati alla presidenza del Senato. "È la vecchia sinistra che si ripropone fuori dal tempo e dalla storia", ha fatto notare il Cavaliere criticando le mancate dimissioni di Grasso e Laura Boldrini dalla presidenza delle Camere, con una velenosa allusione allo strappo di Gianfranco Fini: "Chi oggi critica Grasso e Boldrini difendeva a spada tratta un altro presidente della Camera, che costituì un suo partito per far cadere il nostro governo".

Nel corso dell'intervista al Corriere della Sera, Berlusconi illustra ampiamente il "piano mille" euro, ovvero quel "reddito di dignità" che permetterà di garantire uno stipendio dignitoso anche a chi guadagna meno di mille euro al mese. "Della riforma fiscale - ha sottolineato l'ex premier - beneficerà soprattutto il ceto medio, perché noi faremo esattamente il contrario di quello che hanno in animo i grillini: aboliremo ogni imposta sulla successione e le donazioni, sulla prima casa e sulla prima auto". Il Cavaliere ha poi spiegato che è al lavoro sulla flat tax.

Sta infatti cercando di calcolare "la soglia più bassa possibile, mantenendo in ordine i conti pubblici". "Perché - ha concluso - noi riteniamo che determinerà un aumento e non una diminuzione del gettito, potremmo anche immaginare un'aliquota destinata a scendere nel tempo".

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