Giuseppe Conte attacca a testa bassa la proposta sul Bilancio Ue del capo del Consiglio d'Europa Charles Michel relativa al periodo compreso tra il 2021 e il 2027.
Dall'Aula del Senato il premier italiano ha spiegato la posizione dell'Italia sul tema in vista del Consiglio europeo straordinario del prossimo 20 febbraio. Conte è partito subito in quarta, definendo il progetto messo sul tavolo dal presidente Michel inadeguato. Il motivo è presto detto: si tratterebbe di una proposta “che non rispecchia le attese” rispetto alla “posta in gioco” in quanto non riuscirebbe a dotare l'Ue di “strumenti innovatici o adeguati”.
La posizione critica del governo italiano, sottolinea Conte, “è condivisa anche dal Parlamento europeo”, il quale “non esiterebbe a bocciare un bilancio Ue inadeguato sulla svolta verde e sugli altri temi all'ordine del giorno”. Come se non bastasse “l'Italia – ha spiegato il premier - è un contributore netto dell'Unione e non è disponibile a accettare compromesso ad ogni costo”.
Scendendo nel dettaglio, a detta del premier italiano, “l'Unione europea deve assumere un ruolo più profilato come attore globale” puntando sulla “cooperazione internazionale, un esempio di come si possono avere risultati migliori se si mettono azioni in comune rispetto a azioni individuali". A questo proposito, sul piano della sicurezza e della difesa, il progetto di Michel apporta un “arretramento incomprensibile sul piano della mobilità militare” per quanto concerne le “risorse stanziate”.
I suggerimenti di Conte e le parole al miele di Renzi
I suggerimenti non mancano. Conte propone una “modernizzazione del bilancio dal lato delle entrate” perché “crediamo sia necessario introdurre nuove forme di finanziamento" tassando "grandi imprese del settore digitale, chi sfrutta le differenze tra i Paesi, e i grandi inquinatori". Il premier italiano ha parlato di un duplice obiettivo trascurato da Michel: da una parte l'esigenza di affrontare le grandi sfide che attendono l'Europa (quindi “dalla stabilità geopolitica al cambio climatico al governo delle migrazioni”), e dall'altra la necessità di opporsi “a un'idea di un'Europa ripiegata sugli interessi nazionali”.
La conclusione è lapidaria: “L'Italia è ben consapevole di essere parte di questa casa comune, ma non siamo disposti ad accettare un bilancio insufficiente per il futuro dei cittadini, sarebbe una sconfitta non contabile, ma squisitamente politica e dell'idea stessa di Europa”.
Al termine dell'intervento di Conte è stata la volta di Matteo Renzi. L'intervento del leader di Italia Viva è stato accomodante: “Sia chiaro a che da parte di Iv sui temi della politica continentale e dell'impegno europeo non è possibile alcuna a divisione.
Pensare che le fibrillazioni interne possano portare a una presa di distanza delle politiche europee sarebbe sbagliato. Lei, signor presidente, ci rappresenta appieno". Il senatore fiorentino ha poi chiuso il suo discorso con parole al miele all'indirizzo di Conte: “Buon lavoro, presidente”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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