Botta e risposta tra Laura Boldrini e Matteo Salvini. Lo scontro tra l'ex presidente della Camera e il leader del Carroccio non sembra finire mai, anche ora che il leghista è affaccendato a cercare di far quadrare i conti per la formazione del nuovo governo con il M5S.
La sfida parte da Twitter e si propaga nelle dichiarazioni ufficiali. A dare il via alle danze è Salvini che, sui social network, commenta le frasi pronunciate ieri dalla deputata di Leu, che accusava Lega e Cinque Stelle di essere "maschilisti". "Noi abbiamo leader politici, - aveva sottolineato l'ex presidente della Camera - rappresentanti dei due partiti che rischiano di diventare riferimenti di governo, che si vantano di essere maschilisti, che lo portano avanti come una bandiera". Il cinguettio del leghista è breve e diretto: "Ancora parla?". Subito dopo arriva la controreplica ddi Boldrini: "Ancora parlo?!? Non è che l'inizio, fattene una ragione".
Che tra i due non scorra buon sangue non è certo un mistero. E oggi la deputata eletta nella formazione di Grasso è però tornata all'attacco, sostenendo che Salvini non abbia "le competenze necessarie per gestire un ministero" come il Viminale. "Personalmente - è la tesi dell'ex presidente - non mi spaventa l'idea di Matteo Salvini al ministero dell'Interno perchè so bene che Salvini è un personaggio che non può spaventare nessuno. Spaventa per l'Italia, perchè lui non ha le competenze necessarie per gestire un ministero come quello".
Poi, a margine del Wired Next Fest a Milano, ritorna sul vecchio (e già sentito) ritornello della xenofobia salviniana. "Fa politica da molti anni ed è uno dei politici più scafati e si vede dalla spregiudicatezza con cui va facendo accordi e contratti", ammette la Boldrini.
Che perà si dice dispiaciuta "se l'Italia fosse annoverata nella lista dei Paesi razzisti" a causa di un politico che "è arrivato al suo risultato elettorale grazie alla presenza dei migranti".
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