Occuparsi delle bizzarrie buoniste di Laura Boldrini, questo sì che non è normale. Il Covid rallenta ma non sparisce, i No green pass sono sempre più rabbiosi, ma l'ex presidente della Camera tenta un po' pateticamente di riscrivere un'agenda politica che l'ha cancellata come un inquilino molesto sfrattato a fine contratto.
Nella sua domenica, tanto social e poco operosa a giudicare dalle sforzo prodotto, si affida a twitter per promuovere il suo nuovo libro, #questononènormale. Di cui la stessa autrice lascia cadere una ghiotta anticipazione: «Donna ridarella, o santa o puttanella... mandiamo in soffitta certi proverbi!». Un'impresa più oziosa che titanica, da accogliere sorridendo scuotendo la testa. Un po' quello che stanno facendo tanti utenti social, sbalorditi dall'intento involontariamente umoristico di mettere al bando tutti i detti popolari che potrebbero turbare la parità di genere. Basta con la «donna al volante pericolo costante» o «le donne e buoi dei paesi tuoi», tanto per dare l'idea di una crociata ridicolmente censoria spacciata come un'azione coraggiosa per spazzare secoli di stereotipi. Preoccupa più che altro l'intento serio di un ex vertice dello Stato di alimentare l'onda del politicamente corretto, uno strumento mellifluo per mettere fuori gioco chiunque usi una parola fuori tempo o citi aforismi che rimandano alla saggezza degli antenati. Oggi invece i nostri nonni, secondo la «femminista dalla nascita» Laura Boldrini, diventano implicitamente una cricca di volgari omofobi che hanno inquinato le menti di figli e nipoti con scemenze machiste.
Su twitter il dibattito s'infiamma tra battute da avanspettacolo che rimarcano provocatoriamente gli aforismi popolari poco benevoli verso gli uomini. Per il dirigente di Fratelli d'Italia Guido Crosetto, piemontese arguto, oggi sarebbe un caso di body shaming proclamare «grand e gross ciula e baloss». Questo detto da un gigante di due metri arrivato a pesare anche 130 chili. E poi quei poveri carabinieri, quando l'Arma era esclusivamente maschile, sbeffeggiati e accusati di ogni idiozia solo per strappare una grassa risata alla fine di una barzelletta irriverente. Basta, meglio non dare altre idee ai fanatici del linguaggio ipercorretto, se no si apriranno ogni giorno battaglie di pulizia lessicale.
I proverbi sulle donne, soprattutto quelle irripetibili da caserma, saranno
colpiti da fatwa dalle conseguenze spaventose. Il prossimo passo sarà chiedere la rimozione, a Milano, di via Gino Bramieri. Un genio dell'umorismo per milioni di italiani, sicuramente un cattivo maestro per donna Laura.
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