Bonomi detta l'agenda: "Incentivi per il lavoro e meno prepensionati"

L'assemblea di Confindustria va dal Papa. Chiesti taglio del cuneo e riforma del reddito

Bonomi detta l'agenda: "Incentivi per il lavoro e meno prepensionati"

Un'«agenda Bonomi» sottoposta ai partiti senza esprimere una preferenza per una coalizione o per un'altra. L'ecumenismo è la cifra dell'assemblea 2022 di Confindustria che si è svolta ieri presso la Sala Nervi in Vaticano sotto forma di udienza del Pontefice. Anzi, si può dire che il discorso del presidente Carlo Bonomi sia stato una sorta di appello a papa Francesco (numerose le citazioni delle encicliche Evangelii Gaudium e Laudato si') affinché si esprimesse in termini di dottrina sociale.

E il leader degli imprenditori italiani ha fondato le sue argomentazioni tema del lavoro: degno, libero (indisponibile a qualunque potere o ideologia) e creativo. È il nuovo «umanesimo industriale» che Bonomi ha posto alla base di questi due ultimi anni di mandato per scardinare l'«imperante pregiudizio anti-impresa». Retribuzioni infime? «Non riguarda in alcun modo l'industria. Ecco perché il tema dell'intervento per legge sul salario minimo non ci tocca». La «responsabilità sociale dell'industria» si sostanzia nella copertura contrattuale e nel rapporto con i sindacati chiamati contribuire alla parte organizzativa dell'impresa.

Da questi assiomi derivano alcuni corollari che sono l'architrave della politica di Confindustria, cioè dell'agenda Bonomi. In primis, il taglio del cuneo fiscale. «Se sono tutti d'accordo che lo facciano: i 16 miliardi ci sono per farlo», ha detto in conferenza stampa sottolineando che su 1.000 miliardi di spesa pubblica ci sono risorse «per ridistribuire e dare più soldi agli italiani» con redditi inferiori ai 35mila euro. Poi, l'incremento del tasso di occupazione. «Anche nelle fasi di ripresa economica, non riusciamo a superare la soglia del 60% di occupati tra i 15 e i 64 anni», ha aggiunto rimarcando che «abbiamo raddoppiato il numero di poveri assoluti malgrado un enorme balzo all'insù della spesa sociale». Dunque, meno prepensionamenti, sgravi per la partecipazione di donne e giovani, riforma del reddito di cittadinanza e, soprattutto, miglioramento della formazione. Infine, un accenno alla questione energetica. «Serve un tetto al prezzo del gas, è un anno che lo chiediamo prima dello scoppio della guerra», ha chiosato Bonomi evidenziando che, in caso di razionamenti (Confindustria a breve ne discuterà col ministro Cingolani), «la Cigs Covid può essere un modello su cui ragionare»

La rivendicazione del ruolo «autonomo, agovernativo e apartitico» dell'associazione è anche un modo per ribadire che Bonomi si terrà lontano da incarichi di governo per incalzare una politica i cui orizzonti «sembrano sempre più corti e schiacciati su false priorità». Insomma, il Paese è sull'orlo di una recessione e occorre una sensibilità che vada al di là delle appartenenze e si concentri sulle priorità. Secondo l'Istat, infatti, nei prossimi mesi assisteremo ad un «ridimensionamento dei ritmi produttivi». Ieri la nota sull'andamento dell'economia segnalava il calo tendenziale dell'1,4% della produzione industriale a luglio con «la fiducia delle imprese che ad agosto ha registrato un ulteriore calo».

A queste sollecitazioni ha risposto papa Francesco rivolgendosi ai 5mila partecipanti all'assemblea. Il Pontefice ha sottolineato come la denatalità stia «aggravando la situazione per gli imprenditori, ma anche per l'economia.

Dobbiamo lavorare per uscire da questo inverno demografico: oggi fare i figli è una questione patriottica». Allo stesso modo, ha proseguito, «bisogna evitare che le donne incinte perdano il lavoro», mentre le tasse, che sono il «cuore del patto sociale», devono essere «giuste, eque» come recita la Costituzione italiana.

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