Anche i nonni possono essere «stipendiati» dal bonus baby sitter. Basta che non vivano in casa con i bambini. Lo chiarisce l'Inps con una precisazione che fa tirare il fiato a milioni di famiglie. Almeno quelle che hanno i nonni arruolabili, non conviventi e i figli sotto i 12 anni di età (perché questi sono i requisiti).
Che fossero i nonni, anzi, soprattutto le nonne, il vero pilastro delle famiglie italiane lo si vedeva anche a occhio nudo fuori dalle scuole (quando erano aperte) o ai giardini. Non c'è bisogno di scomodare l'Istat, che comunque regolarmente registra una cosa come 9 bambini su 10 fino a 13 anni, ogni giorno affidati ai nonni (86,6% dato 2016).
Necessari? Di più. Generazioni di mamme hanno potuto mantenere il posto di lavoro grazie alla pazienza delle loro mamme o nonne pari solo . Per questo ogni 2 ottobre, all'avvicinarsi della loro festa, c'è sempre stato qualcuno che ha avanzato puntualmente la proposta: devono essere pagati. Quel loro lavoro, deve essere riconosciuto. Anche se stare con i nipoti è la loro vita. Anche se quei pargoletti sono l'ultimo sprazzo di futuro da poter ancora assaporare. O forse proprio per questo. Il virus qualcosa di buono ha portato. È di ieri infatti la precisazione dell'Inps che il «bonus baby sitter» introdotto dal Decreto Rilancio per le famiglie con bambini fino a 12 anni, potrà essere utilizzato anche per stipendiare i nonni-baby sitter. Anzi, dice qualcosa di più e cioè che spetta ai «familiari», dunque non solo ai nonni ma possono essere anche gli zii. Con un solo vincolo: non devono abitare nella stessa casa del nipoti. Il lavoro dei nonni viene quindi formalmente riconosciuto, anche se solo per quelli che non risultano conviventi. Si tratta di una discreta cifra, fino a un massimo di) 1200 da utilizzare tra il 5 marzo e il 31 luglio.
Cosa fare dunque per ottenerli? Per poter presentare la domanda, innanzitutto il genitore dovrà autenticarsi ai servizi Inps. Quindi dovrà essere in possesso del Pin ordinario o dispositivo, della Spid, della Carta d'identità elettronica o della Carta nazionale dei servizi. Il voucher baby sitter, resta comunque alternativo rispetto ai congedi parentali. Chi ha ottenuto il congedo per un periodo non superiore ai 15 giorni potrà beneficiare dell'importo residuo pari a 600-1.000 euro (sempre a seconda della categoria di appartenenza).
Sempre in alternativa al bonus per servizi di baby-sitting, da utilizzare mediante il Libretto Famiglia, il decreto Rilancio ha previsto ex novo la possibilità di scegliere i centri estivi, per una parte o per tutto l'importo spettante. Chi non ha i nonni a cui appoggiarsi, potrà dunque scegliere questa modalità. La somma verrà accreditata direttamente sul conto corrente bancario o postale, secondo la scelta indicata all'atto della domanda.
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