Paragona Giorgia Meloni alla Trojka e vuole difendere i poveri da una manovra «misera». Giuseppe Conte attacca a tutto campo sulla legge di Bilancio. Lo fa dopo l'intervento di martedì nell'Aula di Montecitorio, un discorso in cui ha continuato a marcare le differenze con la linea di politica estera del governo di centrodestra. E quindi tavolo di pace, stop alle armi a Kiev, mezze aperture alla Russia di Vladimir Putin. Ragionamenti che fanno il paio con le bordate all'indirizzo dell'esecutivo sull'economia. In un modo abbastanza inedito per le altre forze politiche, si spinge a tacciare Meloni di promuovere politiche pro-austerity. «Oggi il problema della Trojka è stato risolto, la trojka ce l'abbiamo qui in Italia e ha il volto del presidente Meloni e del ministro Giorgetti», spiega Conte in conferenza stampa dalla sede grillina, dove ha annunciato una pioggia di emendamenti alla manovra. Poi va sul personale: «Giorgia Meloni era evidentemente troppo impegnata ad urlare mentre noi, al governo, eravamo intenti a imprimere una svolta in Ue per superare politiche di austerity». La strategia di Conte è quella di dipingere Meloni come una pedina del «sistema», un'evoluzione di Mario Draghi più che una pericolosa sovranista con simpatie fasciste. Il leader grillino insiste sull'occupazione di uno spazio a sinistra, un varco lasciato libero da un Pd in attesa del congresso e in crisi di identità.
Conte, già negli scorsi giorni, aveva anticipato una serie di emendamenti per «la giustizia sociale». A partire sempre dalla battaglia per il Reddito di cittadinanza. «Sotto l'albero di Natale Meloni ha messo precarietà, voucher e taglio immediato del Reddito di cittadinanza per oltre 600mila persone fragili», attacca Conte. Gli emendamenti sono una lista da libro dei sogni, con tutti i migliori cavalli di battaglia del grillismo. Dal ripristino del Rdc al salario minimo a 9 euro l'ora lordi. E poi raddoppio del taglio del cuneo fiscale dal 2% al 4%, ma solo per i redditi fino a 35mila euro. Conte poi ha parlato di riscatto della laurea, sempre gratuito, per i giovani under 36 e di agevolazioni per i giovani che vogliono comprare la prima casa. E ancora, a pioggia, di assunzioni nella scuola e fondi per il dissesto idrogeologico.
«Se non l'avessimo vista nero su bianco non avremmo creduto a una manovra così misera. Non avremmo potuto pensare che un governo politico che aveva fatto proclami di senso opposto proponesse una manovra senza visione e senza attenzione verso le fasce più in sofferenza. Da chi si definisce patriota ci saremmo aspettati misure a sostegno dell'Italia», ribadisce il leader del M5s. Con lui i capigruppo di Camera e Senato Francesco Silvestri e Barbara Floridia e i capigruppo in Commissione Bilancio Daniela Torto e Stefano Patuanelli. L'avvocato gioca la carta dell'opposizione dura e parla di manovra «pavida», «iniqua», che colpisce i deboli. Conseguenza dei toni grillini sarà il prevedibile ostruzionismo in Aula.
«Ci batteremo per far ascoltare le nostre ragioni, poi, c'è il solito dilemma dell'esercizio provvisorio che non fa bene al Paese», smorza. «Ci batteremo nei limiti temporali propri della manovra affinché le nostre posizioni vengano accolte», dice ancora l'ex premier.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.