Borne in bilico sulle pensioni. Mozioni al voto. Ansia Macron

Giornata cruciale per il futuro del governo francese oggi, nell'occhio del ciclone per la riforma delle pensioni

Borne in bilico sulle pensioni. Mozioni al voto. Ansia Macron

Giornata cruciale per il futuro del governo francese oggi, nell'occhio del ciclone per la riforma delle pensioni. In Assemblée Nationale saranno votate ben due mozioni di censura presentate contro l'esecutivo: quella del Rassemblement National di Marine Le Pen, ma soprattutto quella del piccolo gruppo di centristi indipendenti del Liot, controfirmata anche dalla sinistra Nupes. Ed è quest'ultima che ha più possibilità di essere votata dai deputati della destra moderata Républicains, che saranno decisivi sul risultato finale. Il numero di voti necessario per far cadere il governo - 287 - sembra difficilmente raggiungibile, mancherebbero, stando ai conteggi, almeno una ventina di voti dei Républicains. Ma fino all'ultimo momento, il clima infuocato e il momento di grande difficoltà dei macroniani fa temere quello che fino a pochi giorni fa era impensabile: sfiducia, caduta del governo di Elisabeth Borne e riforma delle pensioni automaticamente decaduta.

Nelle ore immediatamente seguenti, come ha già ampiamente annunciato ai suoi, il presidente Emmanuel Macron scioglierebbe il Parlamento, per andare verso nuove elezioni. Il capo dello stato sembra aver deciso di legare il passaggio della riforma più emblematica della sua presidenza, che lui avrebbe voluto varare nel primo mandato, ma fu rinviata per le crisi successive dei «gilet gialli» e della pandemia. Eppure l'indice di popolarità del presidente è al livello più basso dalla fine della crisi dei gilet gialli, dopo che il governo ha utilizzato l'articolo 49, comma 3, della Costituzione per far approvare la sua riforma. Lo testimonia il barometro mensile dell'Ifop, pubblicato dal Journal du Dimanche, secondo il quale solo il 28% degli intervistati è soddisfatto da Macron, con un calo di quattro punti rispetto al precedente sondaggio, mentre il 70% hanno espresso la loro insoddisfazione nei confronti del capo dello Stato. E' rimasta invece stabile, tra gli 1.928 maggiorenni interpellati tra il 9 e il 16 marzo, la popolarità della premier Elisabeth Borne. Il 29% si è detto soddisfatto, contro il 67% (+1) che ha espresso l'insoddisfazione.

Ma nel Paese la protesta non accenna a fermarsi.

Sono 169 le persone arrestate in Francia durante le violente proteste che si sono svolte sabato per contestare la volontà di innalzare da 62 a 64 anni l'età pensionabile. Di queste, 122 sono state arrestate solo a Parigi dove gli scontri si sono svolti soprattutto a Place de Concorde.

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