Bugani ammette: "Lotta spietata per il comando, intanto M5S imbarca acqua"

Il socio dell'associazione Rousseau non si nasconde: "Prima di tutto bisognerebbe chiudere le falle, per poter continuare a navigare"

Bugani ammette: "Lotta spietata per il comando, intanto M5S imbarca acqua"

Che nel Movimento 5 Stelle vi sia il caos più totale non c'è alcun dubbio. Così come non ci sono sospetti sulla volontà di restare attaccati alle poltrone. E lo aveva confermato proprio il grillino Mario Michele Giarrusso: "Abbiamo anteposto, a un'identità fatta di battaglie concrete, postideologiche, un'occupazione di ministeri e poltrone". Ma ora arriva un'altra confessione: all'interno dei pentastellati è in corso un'aspra lotta che vede i diversi schieramenti darsi battaglia per tentare di prendere il comando della nave. "Io vedo una lotta spietata per i posti di comando, per guidare la nave. Ma intanto imbarchiamo acqua. Quindi prima di tutto bisognerebbe chiudere le falle, per poter continuare a navigare", afferma Massimo Bugani.

Il volto storico dei grillini si è detto piuttosto pessimista in vista delle elezioni Regionali in Emilia-Romagna, dopo il voto su Rousseau: "A 50 giorni dal voto non sappiamo chi voglia candidarsi presidente per il M5S, e quali saranno i nostri punti di programma. Molti dicono che parleremo di ambiente, ma le autostrade sbloccate dall’ex ministro Toninelli non ce lo permettono, se non vogliamo renderci ridicoli". Il 70% dei no è stato un risultato quasi plebiscitario e lui non si è detto sorpreso: "È naturale che gli iscritti abbiamo sempre voglia di correre. Ed è sempre un valore che le persone possano esprimersi e votare".

"Dobbiamo riflettere"

In un'intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, il socio dell'associazione Rousseau ha ribadito come sia necessario un momento di riflessione per il Movimento: "Siamo in un momento molto difficile, ogni giorno ci sono retroscena da guerriglia interna su tutti i quotidiani". E ha mandato un chiaro avvertimento: "In questi ultimi due anni sono stato spesso accusato di essere pessimista, ma sono semplicemente realista. In questo momento la politica non premia le strategie, mi sembra evidente che non paghino". Il serio rischio infatti è che il M5S possa morire di troppa strategia: "Se non apriamo un nuovo ciclo con nuovi obiettivi e nuovi temi, nel M5S rischia di aprirsi un regolamento di conti. Era e resta necessario confrontarsi, al di là delle elezioni regionali".

Il capo staff della Raggi in Campidoglio, che ad agosto si è dimesso dalle vesti di vice caposegreteria di Luigi Di Maio a Palazzo Chigi, potrebbe essere a rischio per i suoi pensieri che non piacciono tanto ai vertici: "Io come sempre ho espresso la mia opinione, liberamente. Spero ci sia sempre spazio per farlo. Rispetto la volontà della maggioranza, e mi auguro davvero che le cose vadano meglio di come immagino, innanzitutto in Emilia-Romagna".

Ora il Movimento 5 Stelle si trova davanti a un pericolo molto reale: "È evidente che quello in Emilia-Romagna sarà un voto estremamente polarizzato, quindi il rischio concreto è che il Movimento rimanga schiacciato tra il Pd e la Lega".

E perciò non è da escludere che nella giornata di oggi Beppe Grillo arrivi a Roma per cercare di placare gli animi e riequilibrare la situazione: "Beppe è la persona più imprevedibile che io conosca, non so cosa farà. Ma so che ha dato 15 anni della sua vita al M5S, senza mai risparmiarsi, per tutti noi. E io mi sento di dirgli sempre e solo grazie".

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