Buttafuori geloso paga due "sicari" per sfregiare la ex al volto col rasoio

Martina, aggredita sotto casa, ha riportato danni permanenti

Buttafuori geloso paga due "sicari" per sfregiare la ex al volto col rasoio

Sfregiata con un rasoio per motivi di gelosia. Martina Mucci, barista 29enne, porta ancora quelle ferite sul volto e nell'anima.

L'ex fidanzato l'ha fatta sfigurare con un rasoio da due persone assoldate per poche centinaia di euro mentre la donna, originaria di Bagno a Ripoli ma residente a Prato, tornava a casa. Quella che inizialmente si pensava fosse stata una rapina finita male, in realtà era stato un perfido dispetto da parte dell'ex. Lo ha ricostruito la procura della Repubblica di Prato, che ha coordinato le indagini della polizia. L'aggressione è avvenuta il 21 febbraio alle 2 di notte alla Pietà, dove la donna vive con la mamma, e ha portato dietro le sbarre il mandante, Emiliano Laurini, buttafuori 40enne, e altri due complici Mattia Schininà, 21 anni, che avrebbe fatto da intermediario e Kevin Mingoia, 19 anni, uno dei due picchiatori.

Ma la squadra mobile di Prato non ha chiuso il cerchio ed è a caccia del quarto uomo, che avrebbe inferto lo sfregio permanente sul viso di Martina. Secondo la ricostruzione, gli esecutori del pestaggio avrebbero agito dietro pagamento di poche centinaia di euro da parte di Laurini, che lavorava con la donna e che aveva avuto con lei una storia, iniziata a maggio 2022 e finita dopo qualche mese. «Si è trattato di un'azione punitiva postuma nei confronti della giovane per motivi di gelosia» ha detto il procuratore della Repubblica, Giuseppe Nicolosi.

Le accuse per i tre sono lesioni gravi con sfregio permanente del volto e rapina aggravata, reati compiuti in concorso. I due esecutori del pestaggio avrebbero anche tentato di rasarla a zero, come chiesto dall'ex, ma non ci sarebbero riusciti.

«Nell'ultimo scorcio delle attività di indagine sono state registrate condotte analoghe, abbiamo dovuto eseguire altri approfondimenti su donne che sarebbero state indotte a tacere» ha sottolineato il pm. Ci sarebbero stati fattacci simili compiuti dai due anche in provincia di Firenze.

La polizia, in una intercettazione telefonica, ha scoperto questa volta che Schininà, parlando con il padre, avrebbe raccontato di aver fatto da tramite tra il quarantenne e i due balordi. Laurini gli chiese se poteva indicargli due ragazzotti senza tanto «pelo sullo stomaco» per dare una lezione alla sua ex fidanzata. E lui avrebbe provveduto a cercare Migoia e il complice, che non è stato ancora fermato, ma avrebbe le ore contate.

Laurini, violento e insicuro, avrebbe picchiato anche un'altra fidanzata nella notte tra il 19 e il 20 aprile, una ragazza finita al pronto soccorso del Torregalli con la frattura scomposta di due costole. La vittima non avrebbe raccontato la verità, ma avrebbe detto ai sanitari che si era ferita sbattendo contro uno spigolo. In realtà l'avrebbe pestata lui, anche questa volta, perché era geloso e non sopportava che lei avesse avuto altri fidanzati prima di lui. Così con la rabbia e le botte l'uomo piccolo, piccolo si era fatto grande e forte.

Con Martina, però, gli è andata male perché gli investigatori hanno scoperto tutto grazie anche alle intercettazioni

telefoniche. «Avevo i miei sospetti ma speravo di sbagliarmi. Adesso mi sono tolta un peso dallo stomaco», ha commentato la giovane. Ora manca all'appello solo l'altro balordo che per qualche euro ha rovinato il viso di Martina.

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