Solo il campo largo a sinistra può essere competitivo. Questa è la lezione che si coglie dal risultato elettorale di Foggia. Dopo due anni di commissariamento, in seguito alle dimissioni dell'ex sindaco Franco Landella, della Lega, avvenute dopo l'arresto di alcuni consiglieri comunali della maggioranza per corruzione, i foggiani tornano a scegliere la guida della città. E indicano la rappresentante del campo largo del centrosinistra come futuro primo cittadino. Maria Aida Episcopo, indicata dal Movimento Cinquestelle e appoggiata non soltanto dal Pd ma anche da Italia viva, Azione e dalla lista civica di Michele Emiliano, dopo le prime sezioni scrutinate è in vantaggio sul suo avversario: Raffaele Di Mauro, sostenuto da Forza Italia, Fratelli d'Italia, Prima Foggia, Nuovo Psi-liberali riformisti, e Noi moderati.
Sull'esperimento Foggia punta molto il Partito democratico. Visto che nel capoluogo dauno si è vista anche la segretaria dem Elly Schlein in uno dei comizi di chiusura della campagna elettorale.
Il nome della Episcopo, dirigente dell'ufficio scolastico provinciale, è stato proposto Giuseppe Conte. La sua vittoria viene considerata a sinistra un passaggio importante nella costruzione del «campo largo».
Soprattutto in considerazione del fatto che a giugno si tornerà al voto, oltre che in altri due capoluoghi pugliesi (Bari e Lecce) in circa quattromila comuni. Con l'incognita ovviamente dell'astensionismo. Anche quest'anno, infatti, è cresciuto l'astensionismo. Se nel 2018, quando vinse Landella, aveva votato il 67,1% degli aventi diritto, ora si è recato alle urne il 60,4%.
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