Caos pensioni: fischi a Macron. Sindacalista molla

Ancora contestazioni contro Emmanuel Macron per la contestata riforma che aumenta progressivamente l'età pensionistica da 62 a 64 anni

Caos pensioni: fischi a Macron. Sindacalista molla

Ancora contestazioni contro Emmanuel Macron per la contestata riforma che aumenta progressivamente l'età pensionistica da 62 a 64 anni, . Il presidente francese è stato bersagliato di fischi e richieste di dimissioni a Sélestat, in Alsazia, dove si era recato proprio con l'obiettivo di ripristinare il dialogo con i francesi dopo tre mesi di proteste a ripetizione contro la riforma delle pensioni. I pochi applausi sono stati rapidamente eclissati da fischia e cori contro il presidente in crisi. «Non è la prima volta che sento gente sbraitare contro di me», ha tentato di minimizzare Macron (nella foto mentre beve una birra in visita all'azienda Mathis), che dinanzi alla furia della piazza è stato fatto entrare insieme al suo servizio d'ordine all'interno del municipio. «Non si può convincere qualcuno che non ti ascolta - ha detto l'inquilino dell'Eliseo -. Non è con le pentole che si faranno passi avanti». Oggi Macron sarà nel dipartimento di Hérault, nel sud della Francia. Secondo diverse fonti vicine all'Eliseo potrebbe in questa occasione fare annunci sulla remunerazione degli insegnanti. Diversi membri dell'esecutivo hanno incitato in questi ultimi il presidente mai così giù nei sondaggi dai tempi dei gilet gialli di tentare di riprendere contatto con il terreno, dopo tre mesi passati in gran parte all'Eliseo, lontano dalle piazze gremite di manifestanti contro la riforma previdenziale ormai divenuta legge. E ieri diverse centinaia di manifestanti hanno occupato un ipermercato del gruppo Auchan nel quartiere della Défense, alle porte di Parigi.

E ieri il segretario del primo sindacato di Francia Cfdt, Laurent Berger, ha annunciato che lascerà il suo incarico a partire dal 21 giugno. «Penso che il 21 giugno lascerò una Cfdt in buone condizioni», ha detto al quotidiano Le Monde, proponendo Marylise Léon, attuale numero due del sindacato riformista, a prendere il suo posto.

In questi ultimi mesi, Berger - segretario di Cfdt dal 28 novembre 2012 - è stato tra i volti più rappresentativi della mobilitazione sociale contro la riforma delle pensioni di Emmanuel Macron. A Parigi, diversi commentatori hanno anche ipotizzato il nome di Berger come possibile candidato alle elezioni presidenziali del 2027.

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