Due amministratori della Grafica Veneta di Trebaseleghe (Padova), tipografia diventata nota per aver stampato con processi di stampa blindatissimi i libri di Harry Potter, sono stati arrestati con l'accusa di sfruttamento dei lavoratori stranieri.
L'indagine è nata nel maggio 2020 quando a Piove di Sacco (Padova) è stato trovato un cittadino pakistano legato con le mani dietro la schiena, che presentava lesioni sul corpo, derivanti da pregresse percosse. C'erano altri stranieri provenienti dallo stesso paese, che chiedevano aiuto per essere stati percossi, derubati dei documenti e dei loro averi. Infine, altri 5 pakistani si erano presentati all'ospedale di Padova. Le indagini si sono concluse ieri con l'arresto di 11 persone tra cui l'amministratore delegato e un manager della nota azienda. Le vittime sono risultate dipendenti di una società trentina che fornisce manodopera ad alcune aziende nel nord e durante quel periodo, lavoravano alla società «Grafica Veneta» di Trebaseleghe (Padova).
Le indagini hanno svelato che l'azienda trentina assumeva per brevi periodi, stipulando regolari contratti di lavoro, connazionali che in realtà venivano sfruttati anche 12 ore al giorno. Avviato inoltre un articolato «sistema estorsivo» finalizzato al recupero di una gran parte dello stipendio che veniva versato, ma riacquisito con prelievi al bancomat eseguiti dai titolari o persone di loro fiducia attraverso le carte di debito intestate ai lavoratori. Dalle indagini è emerso che parte della dirigenza di «Grafica Veneta» era a conoscenza dello sfruttamento dei lavoratori stranieri, sia per quanto riguarda gli incessanti turni di lavoro, che per la sorveglianza a cui erano sottoposti. Da qui la firma da parte del gip dell'arresto per 9 pakistani, responsabili dei reati di lesioni, rapina, sequestro di persona, estorsione e sfruttamento del lavoro, mentre agli arresti domiciliari sono finiti due dirigenti di «Grafica Veneta» per sfruttamento del lavoro.
«Grafica Veneta - ha detto il presidente del gruppo, Fabio Franceschi - era all'oscuro di quanto sembrerebbe emergere dall'inchiesta, e del resto l'oggetto della contestazione ai suoi funzionari riguarda solo ed esclusivamente un asserito ostacolo all'indagine, ostacolo che non è mai stato posto dalla società Grafica Veneta che intende invece collaborare con la magistratura per il ripristino della legalità in primis e quindi della verità».
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