L'ultimo giorno di Rocco Casalino a Palazzo Chigi si è concluso nel peggiore dei modi. Prima è stato preso di mira sui social per la lacrima di commozione che ha versato vedendo Giuseppe Conte lasciare tra gli applausi la sede del governo, poi è stato scaricato in modo poco elegante anche da Vito Crimi.
Nelle ultime conversazioni di una chat di lavoro interna ai membri del governo che ilGiornale.it ha potuto visionare in esclusiva, Vito Crimi, il reggente del M5S, ha liquidato bruscamente i due responsabili della comunicazione dell'ormai ex premier Conte. "Carissimi, con la conclusione del governo Conte viene meno anche la funzione di questa chat. Grazie infinite per la collaborazione, buon lavoro a tutti", è il messaggio che la numero 2 dell'ufficio stampa del presidente Conte, Mariachiara Ricciuti, ha scritto a fine giornata. Segue Casalino, "il portavoce" per eccellenza, che saluta con un freddo ed eloquente "abbraccio a tutti". Subito dopo è intervenuto il reggente Crimi con una raccomandazione importante: "Mariachiara, Rocco, lasciate le consegne a qualcun altro" e, poi, ha precisato: "la mia chat più importante". Un esterrefatto Casalino, che fino a pochi giorni fa spadroneggiava a Palazzo Chigi, replica con una serie di punti interrogativi che non trovano risposta sebbene il messaggio del reggente Crimi fosse abbastanza chiaro. Proviamo a tradurre: "L'ultimo che esce, chiuda bene e mi faccia trovare le chiavi della stanza nella mia scrivania". Ebbene sì, sono finiti i tempi in cui Casalino si vantava d'essere il braccio destro del premier. Non dimentichiamo che, solo pochi giorni prima, l'ex gieffino aveva dichiarato al Foglio: “Sono sollevato. Mi riapproprio della mia vita. L’unica che soffre è mia madre, le faceva piacere poter dire che suo figlio era il portavoce del capo del governo”.
Casalino, l'ideatore delle conferenze stampa-show durante il lockdown, ieri ha preso coscienza del fatto che, ora, persino Crimi conta più di lui. Gli è stato fatale non essere riuscito ad "asfaltare Renzi" in Senato. Si narra, infatti, che sia stato lui ad assicurare a Conte che non sarebbe stato difficile trovare una ventina di parlamentari "responsabili" capaci di creare un gruppo che sostituisse Italia Viva. Così non è stato, l'ipotesi di un Conte Ter è naufragata in breve tempo e Casalino è stato costretto a ritirare temporaneamente dalle librerie la sua autobiografia Il portavoce. Probabilmente anche per questo motivo ha pianto. Ufficialmente, però, l'ormai ex portavoce di Conte ha spiegato all'Adnkronos che, quello dei saluti, "è stato un momento bellissimo perché l'applauso che il Palazzo gli ha tributato (a Giuseppe Conte ndr) è stato sentito, lungo, credo senza precedenti. E questo perché Conte è una persona vera e leale e tutti".
Peccato, però, che la sera prima, nel corso della trasmissione Propaganda Live avesse dato un'impressione diversa al conduttore Diego Bianchi che lo ha intervistato camminando per le vie del centro. "Sto meglio, adesso passeggio. Ho un ritmo più tranquillo perché i ritmi prima erano folli. Non hai idea, stare dietro a Conte", ha confessato l'ex spin doctor dell' 'avvocato del popolo'. E ancora: "Adesso sono libero. Possiamo stare insieme tutta la giornata. Prima dovevo seguire lui che lavorava tipo 23 ore al giorno, capito? Io non mi reggevo in piedi. Credo che l'ultima volta a Bruxelles abbia saltato totalmente una notte. Noi potevamo dormire qualche ora, lui no perché era dentro il Consiglio europeo".
"Sono già ubriaco di libertà", ha ribadito più volte Casalino, aggiungendo: "Per la prima volta ho il piacere di rappresentare me stesso e non qualcun altro". Ieri glielo ha ricordato anche Crimi...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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