Il presidente della commissione bicmerale sulle banche, Pier Ferdinando Casini, in un'intervista a Repubblica afferma che dal lavoro d'indagine sta emergendo "una rete di complicità fatta di offerte di impiego e consulenze, dirigenti controllori di Bankitalia passati in corsa ai vertici delle banche controllate... Non è un bello spettacolo. Detto questo, la commissione d'inchiesta che presiedo non guarderà in faccia nessuno, deve essere chiaro, non rispetterà santuari". Poi però precisa che "i processi e le attribuzioni delle responsabilità penali, in uno stato di diritto, si fanno nei tribunali e non nelle aule parlamentari".
Casini guida da un mese la bicamerale sulle banche che, assicura, arriverà alle conclusioni prima della chiusura della legislatura. "Tutti sapevano che la commissione avrebbe lavorato con un orizzonte temporale limitato e a ridosso della campagna elettorale. Quando è stata istituita avevo denunciato i rischi, ora sarò garante affinché la commissione non sia terreno di scontro politico". Casini chiarisce che "in commissione si approfondiscono fatti e finora mi sembra che tutti i gruppi abbiano dimostrato senso di responsabilità e scrupolo istituzionale".
"Un giudizio finale - secondo Casini - lo potrà dare solo la commissione nel suo complesso, certamente dei comportamenti scorretti sono stati evidenziati. Ad esempio, il tentativo costantemente posto in essere dai vigilati di catturare i vigilanti", e spiega "mi riferisco al tentativo di coinvolgerli in una rete di complicità che portava a offerte di impiego o consulenze".
Il presidente della commissione prosegue dicendo che "per fare un lavoro completo avremmo
avuto bisogno dell'anno previsto dalla legge istitutiva. Ma arriveremo comunque alle conclusioni. Di prassi, si può lavorare al documento conclusivo anche nelle settimane che seguono lo scioglimento delle Camere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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