Caso Facci, scontro in cda Rai. L'ad: "Scelta in tempi brevi"

Tv pubblica nella tempesta per le accuse al giornalista. I consiglieri di minoranza: "Cancellare la sua striscia"

Caso Facci, scontro in cda Rai. L'ad: "Scelta in tempi brevi"
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Se Filippo Facci si vedrà o no a settembre su RaiDue verrà deciso nei prossimi giorni dall'amministratore delegato della Rai Roberto Sergio. Abbandonati i suoi soliti toni concilianti da navigato manager di scuola democristiana, il capo azienda ieri è intervenuto secco e duro sulla questione che sta facendo vacillare i piani alti di viale Mazzini. Nodo del contendere, come abbiamo già spiegato, le parole ritenute «sessiste» e «indegne» del servizio pubblico scritte dal giornalista di «Libero» in un articolo dedicato alla presunta violenza di Leonardo La Russa sulla giovane di 22 anni. Questione che ha infuocato il consiglio di amministrazione della tv pubblica di ieri, in origine dedicato ai piani di produzione del prossimo palinsesto, in cui i consiglieri di minoranza Francesca Bria del Pd e Riccardo Laganà (eletto tra i dipendenti Rai) si sono scagliati duramente contro l'ad. La sostanza delle loro posizioni è che non è concepibile assegnare un programma (si intitola «I Facci Vostri» e avrebbe dovuto andare in onda da settembre sul secondo canale alle 12,55 in striscia quotidiana, cinque minuti di intervento irriverente e dissacrante) a un giornalista che ha fatto indignare mezzo mondo politico, dell'associazionismo femminile e del sindacato giornalistico. La richiesta dei due consiglieri è la cancellazione immediata del programma dal palinsesto, per cui comunque non è stato ancora firmato un contratto. La risposta di Sergio è stata netta: «Non è mia abitudine decidere sulla base di campagne politiche strumentali ed emozionali. Non mi faccio trascinare da nessuno, motivo per il quale comunicherò la decisione presa assumendone la piena responsabilità, e comunque in tempi brevi». La sostanza è che l'ad ha ben presente che Facci, fermo restando la gravità delle parole scritte sul quotidiano («Risulterà che una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo») è finito al centro di una lotta tra opposizione e maggioranza politica che si ripercuote sulla televisione pubblica e, quindi, preferisce che le polemiche si diradino prima di comunicare la decisione. Che, a sensazione, sarà quella di cancellare la striscia. Anche perché Facci a settembre si troverebbe tutti gli occhi puntati e rischierebbe un polverone dietro l'altro come quello in corso quando il programma non è ancora iniziato. In ogni caso, i vertici Rai sono in un «doppio vicolo cieco» come dice lo stesso Facci: se cancellano il programma, saranno tacciati di farsi influenzare dalla politica, se non lo faranno saranno accusati di affidare programmi a persone che «odiano le donne».

Intano, i piani di produzione per i programmi autunnali sono stati approvati dal cda con voto contrario (non solo per la questione Facci) di Bria e Laganà.

La presidente Soldi, comunque parecchio contrariata, ha dato il via libera. Ma gli strali contro il giornalista non si fermano. Ruotolo, responsabile informazione del Pd, ribadisce: «L'ad Rai critica chi ha sollevato il caso e non dice una parola su chi è l'autore del caso».

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