Chiesto l'arresto di Ramadan. È il Weinstein degli islamici

Il fondatore della Fratellanza musulmana incastrato da una vittima: schiaffi e pugni, poi lo stupro brutale

Tariq Ramadan / Irfan kottaparamban-CC BY-SA 4.0
Tariq Ramadan / Irfan kottaparamban-CC BY-SA 4.0

Ora è ufficiale Tariq Ramadan non è un teologo, ma il Weinstein dell'islam. A sancirlo è stata la Procura di Parigi. Ieri, termine di due giorni di stringenti interrogatori in carcere, i giudici francesi hanno ufficialmente messo sotto accusa e chiesto la detenzione provvisoria del professore islamico con tanto di cattedra a Oxford, considerato la punta di lancia del pensiero musulmano europeo. Un pensiero debole quanto la carne visto che Tariq, nipotino di Hassan Al Banna, fondatore della Fratellanza Musulmana, è formalmente accusato di aver stuprato due donne. Accuse che lui dall'alto della sua fama liquidava, ça va sans dire, come rigurgiti della propaganda israeliana e del pensiero islamofobico.

Peccato che Christelle, lo pseudonimo sotto cui si nasconde una delle sue due accusatrici, abbia descritto ai giudici una piccola cicatrice notata durante la violenza sull'addome dell'insigne pensatore. Una cicatrice che il professore non potendo attribuire a una manovra del Mossad, ha dovuto sconsolatamente riconoscere come sua. Una cicatrice che rafforza ulteriormente le accuse rivolte al 55enne «pensatore» di origini egiziane e nazionalità svizzera da Henda Ayari, un ex militante wahabita francese convertitasi al femminismo. Lo scorso ottobre la Ayari che aveva già descritto la violenza in un libro autobiografico in cui non faceva il nome di Ramadan - approfittò del caso Weinstein, per accusare esplicitamente il professore. Ora però sarà interessante osservare la reazione della pletora di islamisti, benpensanti di sinistra ed esponenti del politicamente corretto che anche in Italia guardano a Ramadan come al faro dell'islam colto, moderno e raffinato. Quelli sempre pronti a spiegarci che i vertici e i militanti dell'Ucoii, (Unione delle Comunità Islamiche Italiane) costantemente al fianco di Ramadan durante le sue conferenze in Italia, sono sinceri e limpidi esponenti dell'islam moderato. Quelli che a Milano si riconoscono nelle tesi di Sumaya Abdel Qader, la pasionaria del Ramadan pensiero fatta eleggere in consiglio comunale dal Partito Democratico. Anche perché se i servizi sessuali estorti dall'orco Weinstein erano ottenuti con la promessa - più o meno esplicita - di spinte professionali, gli stupri di questo intellettuale musulmano con tanto di cattedra a Oxford e Ginevra, erano accompagnati da brutali violenze fisiche. Christelle, l'handicappata musulmana con le stampelle trasformatasi nella seconda grande accusatrice di Ramadan, ha raccontato ai giudici di esser stata buttata a terra con schiaffi e pugni al ventre prima di esser brutalmente stuprata. Un racconto assolutamente in linea con quello descritto nel suo libro dalla Ayari. Un racconto a cui si aggiungono i resoconti di quattro ex studentesse di Ginevra che accusano Ramadan di averle molestate e costrette ad avere rapporti sessuali mentre erano ancora minorenni.

Insomma condotte esemplari degne di animare dibattiti e confronti nell'ambito del «Progetto Aisha», il corso di educazione sessuale per adolescenti musulmani e aspiranti imam che Sumaya Abdel Qader ha lanciato a Milano. Del resto, però, tutto ha una logica. A incominciare dal nome Aisha, il nome della sposa bimba accolta nel talamo del Profeta Maometto a soli nove anni.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica