Meloni: "I Berlusconi contro di noi? Non è realtà"

Giorgia Meloni ha difeso la scelta di portare con sé la figlia in Cina, oggetto di polemiche: "Mi fa sorridere che certe persone si ritengano moralmente così superiori da poter insegnare a una madre come crescere la propria figlia"

Meloni: "I Berlusconi contro di noi? Non è realtà"
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Giorgia Meloni è da poco rientrata in Italia dopo il viaggio di Stato in Cina e il passaggio in Francia, dove ha incontrato gli atleti azzurri il presidente del Cio in vista di Milano-Cortina ed Emmanuel Macron. Con lei anche sua figlia, la piccola Ginevra, che quando può accompagna la mamma nei viaggi all'estero. Ed è stata proprio la presenza della bambina a scatenare le polemiche in chi la considera un abuso da parte del premier o, peggio, in chi pensa che il presidente del Consiglio cerchi di strumentalizzare la sua posizione di mamma-premier. A tutti loro ha risposto la stessa Meloni con una lunga intervista rilasciata al settimanale Chi, che sarà in edicola domani, mercoledì 7 agosto.

Il viaggio in Cina con Ginevra

"Il fatto che io sia arrivata con Ginevra in Cina, scendendo mano nella mano dall’aereo, ha fatto molto discutere. Non ne capisco la ragione, francamente", ha detto il presidente del Consiglio, che con la bambina era già andata, per esempio, anche negli Stati Uniti, alla Casa Bianca. "Tra viaggi e impegni sono stata via quasi una settimana, secondo chi critica tutto ciò, avrei dovuto lasciare mia figlia a casa, magari a casa di amici?", chiede il premier, che fin dal suo insediamento ha dichiarato che avrebbe fatto sempre il possibile per non sacrificare il tempo con sua figlia, ancora piccola. Proprio per la bambina, ha preferito rifiutare di vivere a Palazzo Chigi per lasciarla vivere tranquillamente la sua vita nel loro appartamento nella prima periferia romana.

"Mi fa sorridere che certe persone si ritengano moralmente così superiori da poter insegnare a una madre come crescere la propria figlia. Io invece penso che ogni mamma sappia cosa sia meglio per la sua prole e debba scegliere in libertà", ha proseguito nella sua intervista Meloni, spiegando che la sua è anche "una sfida culturale che riguarda tutte le donne". Il concetto che il premier vuole che passi è molto semplice: "Penso che, se io, che sono presidente del Consiglio, riesco a dimostrare che il mio incarico è compatibile con la maternità, allora non ci saranno più scuse per quelli che usano la maternità come pretesto per non far avanzare le donne sul posto di lavoro". Non la considera una "rivoluzione" ma vorrebbe che venisse normalizzato. E poi, nel caso specifico della Cina, Meloni ha rivelato che "a Ginevra è piaciuta molto. Nella sua classe c’è una bambina cinese alla quale è molto legata, che era in Cina per le vacanze. Quindi era contentissima di vedere Chloe dall’altra parte del mondo".

Un anno da madre single

Un anno fa, era ottobre, Giorgia Meloni si è separata dal compagno, nonché padre di Ginevra. Come spesso capita, la separazione è stata pubblica, ha fatto parlare esimi commentatori, ma la verità è spesso più semplice di quello che si vuol credere: "Fortunatamente, io e Andrea (Giambruno, ndr), che rimane il padre migliore che potessi desiderare per mia figlia, abbiamo mantenuto un buon rapporto. Quando possiamo passiamo del tempo insieme con Ginevra". Anche questa estate faranno qualche giorno insieme in Puglia insieme ad altri amici, "per Ginevra. Ma anche perché siamo ancora amici e ci vogliamo bene. Entrambi vediamo quanto lei sia felice quando non si deve dividere tra l’uno e l’altra, e anche se la nostra separazione è definitiva, passeremo sempre del tempo felice insieme". Senza ipocrisie, il premier ha analizzato il tempo che trascorre con sua figlia, sottolineando che "di solito si dice che non sia una questione di quantità del tempo che passi con i figli, ma di qualità. Io penso che sia vero in astratto, ma non nel concreto. I bambini vogliono, giustamente, che tu ci sia quando accade qualcosa che li emoziona".

L'esperienza di governo

Ma l'intervista è stata per lei anche l'occasione per un bilancio dell'esperienza a Chigi al giro di boa dei due anni, che si compirà il prossimo ottobre. "Non avrei potuto fare di più. Tanto che quest’anno penso di dovermi imporre qualche giorno di riposo, più del solito", ha spiegato Meloni, che sottolinea come anche livello politico il bilancio è positivo: "Stiamo risolvendo molti problemi, ma molti altri vanno ancora risolti". Si dice soddisfatta di come si sta svolgendo il suo mandato e di poter finora adempiere alla promessa fatta nel 2022: "Avevo promesso che avrei lasciato l’Italia in condizioni migliori di come l’avevo trovata e questo obiettivo finora l’ho raggiunto. L’Italia oggi è più stabile, più centrale, più rispettata nel mondo". La riduzione degli sbarchi, la crescita economica, la riforma del premierato, del fisco e dell'autonomia sono in porto, e sono "tutte riforme contro le quali le forze che vogliono conservare lo status quo, ovvero i loro privilegi, stanno mettendo in campo una opposizione feroce".

Il 2022 è stato l'anno della conferma per Meloni a seguito delle elezioni Europee che l'hanno incoronata ancora una volta leader. "Ho detto che per me quella vittoria era più importante e più bella di quella che mi ha portato a Palazzo Chigi. Lo confermo. Ottenere quel consenso, dopo quasi due anni di governo in una situazione impossibile, dovendo fare scelte difficili, significa che gli italiani capiscono la situazione molto più di quanto certa politica creda", ha spiegato, con lo sguardo sempre rivolto al futuro e all'autunno che si prospetta ancora una volta caldo. Nell'intervista ha avuto anche modo di replicare a chi cerca di creare tensioni nella maggioranza, in particolare con la famiglia Berlusconi: "Sono settimane che si cerca di raccontare una sostanziale insofferenza di Marina e Piersilvio Berlusconi verso il governo, ma non è la realtà che vivo io. Ho rapporti con entrambi, stimo entrambi, e non li considero persone ostili. È quello che vorrebbe la sinistra, una delle sue tante speranze che non si realizzeranno". L'obiettivo dell'opposizione, ha aggiunto, "è usarli contro di noi, per poi eventualmente usare qualcun altro contro di loro. Lo abbiamo già visto accadere. Ma noi, come Marina e Piersilvio Berlusconi, conosciamo bene questi metodi, perché sono quelli usati anche contro Silvio. La sinistra continui pure a crogiolarsi nelle sue speranze, se li aiuta a sentirsi meglio in questo tempo difficile, ben venga".

In merito alle polemiche con le opposizioni, il premier sottolinea come venga "accusata di qualsiasi cosa. Centenario della Marcia su Roma? È colpa della Meloni. Strage di Bologna? È colpa della Meloni. Naufragio di Cutro? È colpa della Meloni. Femminicidi? È colpa della Meloni". Sulla questione femminile, ha aggiunto, "credo che la sinistra non abbia superato lo shock di vedere che è stata la destra ad esprimere la prima donna Presidente del Consiglio in Italia. Per loro era inimmaginabile, ma io penso che fosse inevitabile". Questo perché, prosegue, "noi crediamo che il merito venga prima di tutto, loro pensano che le etichette vengano prima di tutto. Risultato: da noi non c’erano preclusioni per alcuno, ma ognuno doveva dimostrare il suo valore e dare il massimo".

La sfida vera non è quella dell'inclusione linguistica, che non porta concretamente da nessuna parte, è "costruire un mondo nel quale le donne non vengano discriminate perché sono madri, o potenziali madri. È per questo che abbiamo concentrato molte delle poche risorse che avevamo sulle mamme lavoratrici".

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