Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle sembravano procedere a braccetto in direzione del Quirinale ma quanto appena accaduto in Lombardia segnala la fragilità del "campo largo" e l'esistenza di punti di vista non identici sul futuro del Colle.
L'elezione dei "grandi elettori" regionali, infatti, ha portato in dote più di qualche frizione interna alla coalizione di centrosinistra che siede sugli scranni della minoranza al Pirellone. E ora il Pd, seppur in via indiretta, ha accusato i grillini di prossimità con il centrodestra.
Dario Violi, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, è stato eletto contro le previsioni Dem. Il Pd pensava che a spuntarla, in fin dei conti, sarebbe stato il "suo" Fabio Pizzul. Pare che Violi abbia potuto contare su più di qualche voto proveniente dalla maggioranza che regge il governatore Attilio Fontana ma, al netto delle ricostruzioni, sembra utile segnalare come pentastellati ed i Dem stiano procedendo in formula sparsa.
Il cammino, che è identico per tutte le Regioni, serve ad eleggere alcune delle figure che potranno indicare il successore di Sergio Mattarella a partire dal prossimo 24 gennaio, il giorno in cui il presidente della Camera Roberto Fico, sentito il presidente del Senato, ha convocato le Aule in seduta comune per la prima chiama.
L'onorevole Francesco Boccia, come riportato da Italpress, ha provato a scaricare la responsabilità per la mancata tenuta dell'alleanza sul centrodestra: "ll centrodestra in Lombardia ha calpestato la prassi sempre rispettata nell'elezione dei rappresentanti tra i grandi elettori. Il rispetto per le istituzioni passa attraverso il rispetto delle regole e delle prassi consolidate", ha tuonato il deputato del partito che ha sede al Nazareno. Ma la lettura della maggioranza lombarda, con la Lega in testa, è un'altra.
"Gli accordi di potere hanno le gambe corte - hanno commentato fonti del partito guidato da Matteo Salvini, secondo quanto ripercorso dall'Agi - , e così in Lombardia si è già spaccato l'asse Pd-5Stelle: i dem - aggiungono - sono abituati a ottenere poltrone
soprattutto quando perdono, ma questa volta non avranno un delegato per l'elezione del prossimo Capo dello Stato. Un bagno di umiltà per chi ha appetiti di potere ormai senza controllo, sia sul Colle che su Palazzo Chigi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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