I laboratori francesi Servier sono stati condannati a Parigi al pagamento di una multa da 2,7 milioni di euro per «inganno aggravato» e «omicidi e malattie involontari» nello scandalo sanitario relativo al farmaco per il diabete «Mediator», ritenuto responsabile di diverse centinaia di morti. I laboratori «hanno indebolito la fiducia nel sistema sanitario», ha dichiarato la presidente del tribunale Sylvie Daunis. Il gruppo è stato invece assolto dall'accusa di «frode». Jean-Philippe Seta, ex numero due del gruppo farmaceutico ed ex braccio destro di Jacques Servier, scomparso nel 2014, è stato condannato a quattro anni di reclusione con sospensione della pena. Il farmaco Mediator è stato sul mercato per 33 anni ed è stato utilizzato da circa cinque milioni di persone prima di essere ritirato nel 2009 per timore che potesse causare gravi problemi cardiaci, più di un decennio dopo che tali preoccupazioni erano state sollevate per la prima volta. La sentenza è arrivata al termine di una maratona giudiziaria che ha preso di mira il colosso e che coinvolge più di 6.500 querelanti in quello che è riconosciuto come uno dei più grandi scandali sanitari moderni della nazione. Il ceo e fondatore dell'azienda, Jacques Servier, era stato incriminato all'inizio del processo ma è morto nel 2014. La corte ha ritenuto dunque Servier colpevole di omicidio colposo, ferimento involontario e inganno aggravato. L'enorme processo si è svolto per 10 mesi nel 2019 e nel 2020 e quasi 400 avvocati hanno lavorato al caso. Uno studio del 2010 riporta che nei 33 anni in cui Mediator è stato sul mercato, è sospettato di aver provocato fino a 2.000 decessi tra i milioni di persone che lo hanno assunto per ridurre l'appetito. «Provo un'immensa soddisfazione e un grande sollievo», dice Irène Frachon, la pneumologa dell'ospedale di Brest che ha dato l'allarme nel 2007». Quando per caso si sono scoperti i suoi effetti anoressizzanti, il farmaco è stto prescritto anche a individui sani, per aiutarli nelle diete dimagranti.
La dottoressa Frachon è stata la prima e a lungo l'unica a mettere in guardia sulla pericolosità del Mediator. «Le vittime sanno oggi che quel che è stato fatto loro è illegale, che è un crimine», ha detto Frachon, «Servier ha venduto consapevolmente un veleno per fare soldi».
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