La Corte Costituzionale azzoppa il decreto Sicurezza. Se da una parte stronca le Regioni rosse che sono scese in campo contro le norme in materia di immigrazione, dall'altra boccia i super poteri concessi da Matteo Salvini ai prefetti. Ritenenendo che la nuova legge violi l'autonomia costituzionalmente garantita a Comuni e Province, i magistrati della Consulta hanno di fatto svuotato quella parte del pacchetto che svuotava i poteri dei sindaci in materia di gestione della sicurezza per darli, appunto, ai prefetti.
Continua il braccio di ferro (politico e giudiziario) sulle misure approvate dal governo Conte in materia di immigrazione e sicurezza. Il nuovo stop arriva dalla Consulta che oggi si è riunita per esaminare titolo II del decreto che all'articolo 28 prevede un potere sostitutivo del prefetto nell'attività di Comuni e Province. Nelle prossime settimane i giudici costituzionali depositeranno le motivazioni della sentenza ma, al termine della camera di consiglio, hanno già fatto sapere che la nuova legge viola un'autonomia costituzionalmente garantita ai Comuni e alle Province.
Restano, invece, valide le nuove regole su permessi di soggiorno, iscrizione all'anagrafe dei richiedenti asilo e Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) perché sono state adottate nell'ambito delle competenze riservate in via esclusiva allo Stato senza che vi sia stata incidenza diretta o indiretta sulle competenze regionali. I ricorsi promossi dalle cinque Regioni "rosse" (Calabria, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria), che avevano impugnato numerose disposizioni del decreto Sicurezza lamentando la violazione diretta o indiretta delle loro competenze, sono stati infatti dichiarati inammissibili. Un'altolà che, però, non ferma i governatori progressisti nella crociata cotro Salvini. "È solo il primo tempo della battaglia che abbiamo intenzione di combattere contro chi calpesta i diritti umani più elementari", annuncia Enrico Rossi dopo la doccia gelata della Consulta.
Nei prossimi giorni il Consiglio regionale della Toscana discuterà una proposta di legge per aggirare il decreto Sicurezza. "L'abbiamo chiamata legge samaritana - spiega l'esponente piddì - sfidiamo il governo a fare ricorso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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