Può capitare a tutti, per carità. Ma quando succede alla presidenza del Consiglio dei Ministri, quindi al premier Giuseppe Conte, la cosa fa notizia. È inevitabile. Soprattutto se dopo mesi di trattative, scontri e incontri tra il capo del governo e l'Europa, si finisce col non aver imparato a scrivere bene il cognome del principale interlocutore a Bruxelles.
Dopo il raggiungimento dell'accordo tecnico, infatti, Giuseppe Conte ha preso carta e penna e ha scritto una lettera indirizzata all'Ue per mettere nero su bianco le modifiche concordate per portare il deficit dal 2,4% al 2,04%. "Caro presidente, caro vicepresidente, caro commissario", si legge nella missiva indirizzata alla Commissione Ue, "vi scriviamo in riferimento alle valutazioni espresse dalla Commissione europea lo scorso 21 novembre sulla versione rivista del Documento programmatico di bilancio presentato dall'Italia". Dopo aver allegato le "disponibilità del governo italiano a effettuare alcuni interventi utili a migliorare i saldi finali" in "adesione ai rilievi formulati dalla Commissione", Conte assicura ai tre commissari di aver trovato "consistenti risorse finanziarie" per garantire Quota 100 e reddito di cittadinanza e non sforare troppo col debito.
Per raggiungere gli obiettivi il governo si appresta dunque a "sottoporre al Parlamento una norma che disponga l'accantonamento temporaneo di una parte di specifici stanziamenti" e via dicendo (leggi qui il testo completo).
La lettera porta la data del 18 dicembre ed è stata pubblicata anche sul sito della presidenza del Consiglio.
Peccato che tra i destinatari ci sia un errore. Jean-Claude Juncker, infatti, è stato correttamente indicato come presidente della Commissione Europea, ma il suo cognome è stato storpiato in "Junker". Dunque con una lettera in meno...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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