Quella "polpetta avvelenata" per Conte

L'ex premier potrebbe correre alle suppletive a Roma. Ma Giuseppi rischia la leadership del M5S e teme istinti guerrafondai dei grillini ribelli

Quella "polpetta avvelenata" per Conte

C'è chi non smentisce la suggestione, ma per il momento Giuseppe Conte non sembra essere del tutto convinto. L'ultima clamorosa ipotesi è spuntata nelle scorse ore. Il Comitato politico e di sicurezza dell'Ue ha nominato Emanuela Del Re, deputata del Movimento 5 Stelle, rappresentante speciale dell'Unione europea per il Sahel. I pentastellati potrebbero non farcela a tenere il seggio in quel collegio, e così è venuta fuori la possibilità di far correre l'ex presidente del Consiglio alle suppletive a Roma. Un'indiscrezione che ovviamente va presa con le pinze, ma che farebbe il paio con l'ipotesi che anche Enrico Letta possa entrare in Parlamento candidandosi al collegio di Siena lasciato vacante da Pier Carlo Padoan.

La "polpetta avvelenata"

Per Giuseppi però questo scenario rischia di trasformarsi in una vera e propria "polpetta avvelenata". Una secca bocciatura, scrive Marco Antonellis su Tpi, è già arrivata da un politico di lungo corso che conosce molto bene il territorio della Capitale: "Mi sembra una fregatura per Conte". Fa notare infatti che la Del Re vinse alla luce del boom di voti ottenuto dal M5S in quegli anni, mentre ora i consensi per i grillini sono in caduta libera: "Basta vedere i voti che prese il centrodestra in quella tornata elettorale; perse ma di pochissimo (Del Re vinse con 39.550 voti contro i 38.226 voti presi dal candidato di centrodestra)". Ecco perché ritiene difficile pensare che Conte ce la possa fare, anche in alleanza con il Partito democratico: "Ora il vento è profondamente cambiato. I dati del 2018 ormai sono preistoria politica".

I timori di Conte

Nel frattempo l'ex premier attende che il suo progetto di rifondazione del Movimento possa decollare definitivamente. Sullo sfondo resta il braccio di ferro con Casaleggio per il trasferimento dei dati degli iscritti. Un tira e molla che in questi mesi ha rallentato le intenzioni di Conte di prendere in mano i 5S. Ma la nomina a leader non sarà di certo l'ultimo ostacolo da superare: Giuseppi sa benissimo che avrà in mano un gruppo sfaldato, dilaniato da correnti interne pronte a dividersi in ogni occasione. La sfida più difficile potrebbe essere proprio questa: gli eletti seguiranno davvero compatti le direttive del nuovo capo?

A far tremare Giuseppi è l'ombra del superamento del limite dei due mandati, un tema che divide aperturisti e radicali.

Va poi presa in considerazione quella tentazione di far cadere il governo Draghi, approfittando del semestre bianco per andare a elezioni anticipate. Una pista che però, come raccontato da Francesco Curridori per ilGiornale.it, vede isolato Conte: "Se pensa che ora ci immoliamo tutti perché lui vuole andare a votare si sbaglia di grosso".

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