Così cambia il piano: Oxford ai 60-79enni e sì alla seconda dose Pfizer ai più giovani

Tavolo governo-Regioni: da oggi le nuove fasce d'età. "Ma resta il target dei 500mila al giorno"

Così cambia il piano: Oxford ai 60-79enni e sì alla seconda dose Pfizer ai più giovani

La confusione sul vaccino Astrazeneca e la vaghezza dei responsi delle istituzioni farmaceutiche sui suoi ipotetici, rarissimi e incerti effetti collaterali negativi lascia ogni paese europeo, Italia compresa, alle prese con i nuovi parametri da stabilire e con i possibili contraccolpi sulle già faticose campagne vaccinali.

Il ministro Speranza ha subito annunciato un nuovo provvedimento «con tutte le nuove indicazioni» sull'uso del siero. Il commissario straordinario Francesco Figliuolo non sembra farsi scoraggiare, e nella riunione di emergenza convocata ieri sera dal governo con le Regioni, gli enti locali e il Cts per capire come rimodulare i piani annuncia: «Da domani apriamo le vaccinazioni per la categoria dai 60 ai 79 anni, con Astrazeneca. Si tratta di una platea di circa 13 milioni di persone, di cui due milioni hanno già ricevuto la prima dose». Una fascia di popolazione «da coprire prima possibile». Peraltro, spiega il generale, «non ci sono stati casi di trombosi dopo la seconda dose». Quanto alle fasce di età più giovani, verranno coperte con altri tipi di vaccini, a cominciare da Pfizer. In queste ore è in corso la distribuzione di 1 milione e mezzo di dosi Pfizer ai punti vaccinali delle diverse regioni mentre si è arrivati a somministrare oltre 11,6 milioni di dosi totali mentre sono oltre 3 milioni e mezzo coloro che hanno ricevuto anche la seconda dose. Nel mese di aprile si attendono altri 2,8 milioni di dosi AstraZeneca, 6,3 milioni di Pfizer, 400mila dosi di Johnson&Johnson e altre 400mila di Moderna. Al momento è stato somministrato il 74.7% delle 15.586730 di dosi consegnate alle Regioni. L'obiettivo di arrivare alle 500mila somministrazioni al giorno entro aprile non dovrebbe slittare, nelle speranze dell'esecutivo. A ieri, le somministrazioni totali in Italia erano 11 milioni 697mila, il totale dei vaccinati 3 milioni 607mila.

Nel vertice, presieduto dal ministro per gli Affari regionali Maristella Gelmini, il coordinatore del comitato tecnico Franco Locatelli ha raccomandato «l'uso preferenziale» del vaccino Astrazeneca per chi ha più di sessant'anni, spiegando che questo può avere - a voler proprio vedere il bicchiere mezzo pieno - un risvolto positivo: quello di «incentivare» la vaccinazione della fascia di età più colpita dalla mortalità da Covid. E il collegamento con i (rarissimi) eventi di trombosi «non è ancora stato dimostrato», quindi non c'è alcun motivo per sospendere la seconda dose di AstraZeneca a chi abbia già ricevuto la prima.

Dai presidenti di Regione sono arrivate comunque dubbi e forti preoccupazioni: «Ora nessun medico si prenderà la responsabilità di inoculare AstraZeneca agli under 60», ha fatto notare il veneto Luca Zaia. «Avremo nuove forniture? Più vaccini? Con gli insegnanti e le categorie prioritarie come ci regoliamo, diamo Pfizer? Non ci possono essere confusioni e fai-da-te, servono indicazioni univoche». Il toscano Giani, sotto accusa per i ritardi nella sua regione, lamenta «difficoltà oggettive» perché a suo dire «arrivano poche dosi».

Il commissario all'emergenza Figliuolo e il capo della protezione civile Curcio intanto continuano a viaggiare in Italia da nord a sud, per verificare i progressi della campagna di immunizzazione: oggi saranno all'inaugurazione del nuovo centro vaccinale di Macerata, accompagnati dal presidente della Regione Marche Acquaroli. Ad Ancona visiteranno due centri vaccinali cittadini e il drive-through della Difesa, e avranno un incontro istituzionale con la giunta per fare il punto sulla situazione. Venerdì la visita proseguirà in Emilia-Romagna, dove il commissario e il capo della Protezione civile incontreranno il presidente della Regione e della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, prima di recarsi all'hub vaccinale allestito presso la Fiera di Bologna.

La visita in Emilia-Romagna si concluderà presso l'hub vaccinale di Fiera Ferrara. Si punta a far ingranare la marcia giusta a tutte le Regioni, senza lasciarne nessuna indietro, mentre dai governatori arrivano due richieste: più dosi e massima chiarezza su AstraZeneca.

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