Crisi di governo, la Lega presenta in Senato la mozione di sfiducia a Conte

Il Carroccio deposita in Senato la mozione di sfiducia contro il premier: "Chi perde tempo danneggia solo il Paese"

Crisi di governo, la Lega presenta in Senato la mozione di sfiducia a Conte

Il governo è ormai spaccato in due: i gialli e i verdi. Non esistono più i gialloverdi. E forse non esisteranno mai più. Dopo le parole di Matteo Salvini a Sabaudia e poi a Pescara, Giuseppe Conte ha risposto per le rime proprio ieri sera: "Non spetta al ministro dell'Interno convocare le Camere, né decidere i tempi di una crisi politica nella quale intervengono altri attori istituzionali. A lui spetterà spiegare al Paese le ragioni che lo inducono a interrompere l'azione del governo. Non permetterò più di alimentare la narrativa di un governo che non opera. Questo governo ha sempre parlato poco e lavorato molto. Questo governo non era in spiaggia. Non accetterò che venga sminuita la dedizione con cui ministri, viceministri, sottosegretari, insieme a me, hanno lavorato". Anche al premier questa situazione sta stretta. È chiaro.

Insomma, questo era il clima nel governo fino a questa mattina. Fra duri attacchi di Luigi Di Maio ("Qualcuno vuole che il governo cada oggi, 8 agosto. Bene, noi siamo pronti, della poltrona non ci interessa nulla e non ci è mai interessato nulla, ma una cosa è certa: quando prendi in giro il Paese e i cittadini prima o poi ti torna contro") e al contempo di Salvini. Ma ora la Lega si spinge oltre e questo Paese - lo ha detto chiaramente Salvini ("Mi candido premier. Chiediamo agli italiani la forza di prendere in mano questo paese e di salvarlo") - vuole guidarlo da sola. E cosa fa? Ha depositato in Senato una mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte, la cui prima firma è del capogruppo Massimiliano Romeo.

"Troppi no (da ultimo il clamoroso e incredibile no alla Tav) fanno male all'Italia che invece ha bisogno di tornare a crescere e quindi di andare a votare in fretta. Chi perde tempo danneggia il Paese e pensa solo alla poltrona", spiega il Carroccio in una nota. La Lega, dunque, ha già presentato al Senato la mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Un modo, viene spiegato, per accelerare il voto in Aula a Palazzo Madama, ma anche per certificare ufficialmente "l'assunzione di responsabilità politica". "Un'azione politica" - viene sottolineato - con cui la Lega si assume, appunto, la responsabilità di ufficializzare la crisi e far cadere il governo. Nella mozione - viene ancora spiegato - la motivazione principale in base alla quale la Lega chiede la sfiducia a Conte è la posizione che si è venuta a creare sulla Tav dopo il voto sulle mozioni al Senato. Un voto con cui, di fatto, M5s, cioè la forza di maggioranza che ha indicato il premier lo ha sfiduciato dicendo no alla Tav, dopo che lo stesso Conte ufficialmente aveva detto che l'opera sarebbe stata realizzata.

Per la Lega, la mozione di sfiducia a Conte può essere discussa a partire da lunedì o martedì prossimi "e non oltre 10 giorni", ovvero non più tardi del 20 agosto. Intanto, al momento nessun incontro è previsto al Quirinale per Conte. A quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio "oggi passerà la giornata lontano dai riflettori, tra la sede di governo e la famiglia". Il Presidente del Senato Elisabetta Casellati ha convocato la Conferenza dei Capigruppo per lunedì 12 agosto alle ore 16. Lo comunica l'ufficio stampa di Palazzo Madama.

Salvini conferma la linea

E a pochi minuti della nota della Lega, Matteo Salvini conferma la linea tramite il suo profilo Twitter: "Chi perde tempo vuole solo salvare la poltrona. Per qualcuno prima la poltrona, per noi prima gli italiani. No inciuci! No governi tecnici! No giochini di palazzo. L'Italia dei sì non aspetta, la parola subito al popolo!"

Dopo le prime parole, da Termoli il vicepremier leghista ha chiarito ancora di più la posizione della Lega in questa crisi di governo. "Sento e sarebbe una cosa incredibile che ci sono toni simili tra Pd e M5s, tra Renzi e Di Maio - dice il leader del Carroccio -. Mi auguro che nessuno stia pensando di prendere in giro gli italiani e mettere in piedi un governo che sarebbe inaccettabile per democrazia".

Salvini, quindi, non ha alcun dubbio e "tutti i parlamentari della Lega saranno a Roma da lunedì". "Abbiamo fatto una scelta di coerenza e coraggio - continua -. Non so quanti altri partiti al mondo avrebbero rinunciato a 7 ministeri perchè si rendevano conto che il governo era fermo". E nonostante la spaccatura definitiva delle due anime del governo, il leghista sostiene senza alcun dubbio che "per quasi un anno abbiamo lavorato bene e non avrò mai parole negative nei confronti di Conte e Di Maio, non risponderò mai agli insulti che mi stanno arrivando da giorni e da settimane perché mi sembrerebbe ingeneroso nei confronti delle tante cose buone fatte".

E ora di Maio stuzzica Salvini

Dopo le parole del leghista, infatti, il grillino ha rilanciato sul suo poriflo Facebook un posto del MoVimento sul taglio dei parlamentari. E poi ha aggiunto un nuovo attacco al leader del Carroccio: "Nessun problema ad andare al voto. Anzi, dopo quel che è successo ci corriamo alle urne. Ogni parlamentare di media prende tra i 12 e i 15 mila euro al mese. Praticamente lo stipendio che una persona normale guadagna in un anno. Solo che i comuni mortali devono pagarci sopra pure le tasse, mentre i parlamentari nemmeno quelle. Ci rendiamo conto? Io, la prossima volta che devo andare a votare, voglio andare a votare un Parlamento con 345 poltrone in meno. Con 345 maxi-stipendi in meno, con 345 politicanti in meno che ingolfano il Paese. Sono un esercito di privilegiati (a cui noi infatti stavamo anche per tagliare gli stipendi) come non ce l’ha nessuno in Europa. Ecco perché per fare una riforma in Italia, a volte, si impiegano anche anni. Tagliamo 345 poltrone e risparmiamo mezzo miliardo di euro. Sono 300 mila euro al giorno in meno. E mettiamo tutto su strade, ospedali, sulla ristrutturazione di immobili abbandonati per dare case a chi ne ha bisogno".

E poi lancia l'ultimo veleno: "Salvini, non è così difficile! Vinci la paura, supera le pressioni di Berlusconi e dei tuoi alleati. Fai un atto di coraggio, se il coraggio di cambiare ce l'hai veramente. E poi decideranno gli italiani con il loro voto. Viva il cambiamento. Quello vero".

Il testo della mozione di sfiducia

Il Senato, premesso che: l’esame in aula delle mozioni riguardanti la TAV ha suggellato una situazione di forti differenze di vedute, tra le due forze di maggioranza, su un tema fondamentale per la crescita del paese come lo sviluppo delle infrastrutture; tenuto conto che: il Presidente del Consiglio non era presente in aula, nel momento delle votazioni sulle citate mozioni, per ribadire l’indirizzo favorevole alla realizzazione dell’opera che egli stesso aveva dichiarato pochi giorni prima nell’altro ramo del Parlamento e si è verificata la situazione paradossale che ha visto due membri del governo presenti esprimere due pareri contrastanti; preso atto che: le stesse divergenze si sono registrate su altri temi prioritari dell’agenda di governo quali la giustizia, l’autonomia e le

misure della prossima manovra economica; visto l'articolo 94 della Costituzione e visto l'articolo 161 del Regolamento del Senato della Repubblica, esprime la propria sfiducia al Governo presieduto dal Prof. Giuseppe Conte.

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